Una famiglia distrutta per la perdita di un figlio. Il padre, la madre e due fratelli hanno visto G. M. togliersi la vita.
Dopo aver comprato pochi metri di corda il giovane trentasettenne ha deciso di suicidarsi.
L’evento è accaduto a Termoli e la storia è una storia attuale, una storia dei nostri giorni che ci riguarda tutti da vicino.
Guido si è tolto la vita perché non aveva un lavoro «Se avesse avuto un lavoro – raccontano i genitori – G. ora sarebbe ancora vivo». Anni e anni trascorsi a chiedere dappertutto, ma nulla.
Era partito anche per Milano dove era rimasto anni a fare il cameriere. Poi il ritorno a Termoli, pieno di speranza e con la voglia di trovare un posto in questo mondo che fagocita tutto e che non fa sconti a nessuno. G. era ormai ossessionato da un unico pensiero. Un tarlo che lo divorava da dentro, che gli non dava tregua, non lo abbandonava mai.
“Ancora per un anno e mezzo era riuscito a trovare lavoro come carpentiere in un cantiere edile”, racconta il padre.
Sognava di guadagnare, di essere indipendente dal punto di vista economico, come qualunque altro giovane e quindi di potersi sposare e mettere su casa e famiglia.
La situazione poi è degenerata quando dopo aver perso il lavoro non è più riuscito a trovarne un altro.
“Venerdì è uscito di casa e non è più tornato”.
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