Martedì mattina, a Napoli, pioveva a dirotto. Ne ho approfittato per visitare la mostra sui pittori d’influenza caravaggesca (tra i quali, oltre allo stesso Michelangelo Merisi, spiccano i nomi di Tanzio da Varallo, Domenico Morelli, Vincenzo Gemito, Francesco Solimena e, ancora, Gaspar van Wittel, Bernardo Cavallino, Giovan Battista Ruoppolo) a Palazzo Zevallos Stigliano.
Non ci avevo mai messo piede prima di martedì e mi sono subito pentita di non averlo fatto: le vetrate, gli affreschi, tutto ciò che si vede all’interno del palazzo è testimonianza della grande bellezza e ricchezza della nostra città, quando c’è un lavoro di manutenzione alle spalle (lungi da me l’intenzione di voler polemizzare in un post di cultura, ma qui mi verrebbe da dire che il fatto che Palazzo Zevallos appartenga al Gruppo di Banca Intesa piuttosto che allo Stato c’entri qualcosa).
La mostra, al modico prezzo di tre euro per gli studenti, non è solo un’occasione per ammirare le opere di pittori che hanno operato e vissuto qui, ma anche un vero e proprio viaggio nella cultura e nella storia di una Napoli che resta, incredibilmente, sempre affascinante e sempre uguale a se stessa nonostante il trascorrere inesorabile del tempo.
Lascio parlare i quadri.
Avete tempo fino all’11 gennaio 2015.
Se non ci andate siete fessi!
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