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Sarò il cambiamento che voglio vedere nel mondo
20 Dic 2014 08:26

Era la prima volta che partecipavo ad un workshop e anche la prima volta che incontravo realtà essenzialmente diverse dalla mia ma congiunte nella difficoltà che si incontra nella propria terra.

Ma soprattutto è stata la prima volta dopo tanto tempo che ho concepito la possibilità di guardare le cose in maniera diversa anche nel proprio piccolo.

Le due giornate di Taranto sono state un’esperienza nuova che difficilmente potevo immaginare quando a fine ottobre sono stato scelto per la per partecipare al corso di social media e cultura digitale  “Resto al Sud Academy”.

Nella stanza principale dello splendido Palazzo Pantaleo abbiamo spaziato da argomenti riguardanti nuovi modi di concepire l’impresa nell’era del digitale fino a visionare le modifiche avvenute all’interno delle stesse grazie ad un network in costante collegamento, inoltre prime nozioni su come si producono contenuti digitali senza escludere interventi di personalità del mondo privato (in grado di esprimere concetti importanti in poche parole) e di quello pubblico (che ogni volta riesce a sorprendermi per l’infinità capacità di accumulare parole senza mai poter avere riscontro nella vita reale).

Tutto questo è stato tradotto in nozioni che devono e dovranno riguardare la mia realtà perché alla fine di questi due giorni ho appreso molto sia dalle personalità che ho avuto il piacere di ascoltare che dalle storie dei miei “compagni di viaggio”; ma anche nel vedere la città di Taranto in un’ottica effettivamente diversa da quella che in maniera mediatica viene definita la città dell’Ilva.

Il nucleo industriale di Taranto è sicuramente un serio problema per la cittadinanza e per chi vive quella realtà a stretto contatto tutti i giorni, ma allo stesso tempo la città di Taranto è situata tra il Mar Grande e il Mar Piccolo e viene definita anche città dei due mari, a Taranto ad esempio è presente il Castel Sant’Angelo, castello risalente all’epoca bizantina, inoltre cosa a cui un aquilano non è più abituato, Taranto ha un centro.

Credo fortemente che sia un progetto di grandi prospettive perché sempre più raramente in questa nazione è possibile ascoltare che qualcuno decida di puntare sui noi ragazzi, ancora meno se vieni da zone dove lo “Stato” è un’entità sconosciuta che per un motivo o per un altro ha lasciato situazioni difficili da gestire.

La Resto al Sud Academy sta tentando una strada diversa, controcorrente, non si parla solo di valorizzazione di noi ragazzi ma di accrescere all’interno di noi stessi il pensiero che la ricchezza è proprio nel nostro territorio e se non siamo noi in prima linea a cambiare e a mettere in luce ciò che ci circonda nessuno lo farà per noi e per la nostra terra.

La differenza è che in questo progetto ci vengono forniti gli strumenti adatti ed è quindi un’occasione grandissima per chi ha la fortuna di parteciparvi.

A mio modesto parere queste due giornate a Taranto possono essere riassunte in una frase: “Siate il cambiamento che volete vedere nel mondo”.


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