Oggi è stato abbattuto l’ultimo diaframma della galleria di Mormanno della A3 della Salerno – Reggio Calabria, opera fondamentale per l’ammodernamento dell’autostrada.
Un evento a cui ha partecipato, oltre al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, anche il presidente dell’Anas, Gianni Vittorio Armani, anche il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi. Ed è stata naturalmente un’occasione per parlare di Sud.
Il premier, infatti, rivolgendosi ai giornalisti, ha affermato che “il Mezzogiorno lo riprenderemo centimetro dopo centimetro per riportarlo a quello che era ai tempi dell’Unità d’Italia ovvero la guida del Paese”. Un’affermazione particolare, perché evidenzia implicitamente che il Sud stava meglio quando il Nord non lo aveva ancora trattato come una ‘colonia’.
Sulla Salerno – Reggio Calabria, inoltre, Renzi ha detto che è “il simbolo del 2016“, smettendo di essere quello “delle cose che non vanno” e ribadendo che è arrivato il momento di tagliare “i pregiudizi nei confronti del nostro Paese”. Confermata, poi, la data del 22 dicembre per la conclusione dei lavori di ammodernamento e l’inaugurazione della nuova autostrada.
Il premier, concentrandosi su altre opere pubbliche necessarie per lo sviluppo del Sud, ha annunciato che “per la Calabria ci sono 3 miliardi da investire nei prossimi anni. Ci sono 500 milioni per le trasversali e bisogna ammodernare la Strada statale 106. Ma la Salerno-Reggio Calabria non è la sola infrastruttura di cui questa regione ha bisogno, perché ci sono infrastrutture immateriali come la banda larga. L’alta velocità non può fermarsi a Salerno perché c’è la questione della Sicilia e c’è da ammodernare la ferrovia Taranto-Bari”.
Renzi ha anche fatto visita al distretto Cyber Security che si trova presso la sede di Poste Italiane a Cosenza, polo tecnologico basato sulla ricerca industriale e sullo sviluppo di soluzioni di sicurezza innovative indirizzate alla protezione dei servizi di pagamento elettronico e dell’utente nella fruizione dei servizi in rete utilizzando apparati mobili e alla dematerializzazione sicura dei documenti. E su ciò non è mancata la ‘battuta’ del premier: “Se prima i giovani vedevano nelle Poste il luogo della speranza per ‘sistemarsi’, oggi lo fanno per mettersi in gioco“.
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