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Salernitana-Foggia e la giocata “Vitale”per i granata

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Inusuale assistere a una gara in cui due squadre si presentano dopo aver entrambe sostutituito in settimana il proprio allenatore per dare una sterzata in termini di rendimento. Da Salernitana e Foggia ci si aspettava una partita piu’ spregiudicata e coraggiosa, se non altro perché solitamente il cambio tecnico nel primo periodo resetta tutte le dinamiche di spogliatoio e sprona i giocatori a dare il massimo agli occhi del nuovo trainer per cercare di ridisegnare o confermare le gerarchie tecniche precedenti. In vero il Foggia affrontava il match con una situazione di risultati nell’immediato sicuramente meno deficitaria dellla Salernitana: il Foggia veniva da una vittoria mentre la Salernitana da ben quattro sconfitte nelle ultime cinque gare.

E in effetti appariva evidente questa leggera differenza, a livello mentale, nell’atteggiamento delle due squadre nel primo tempo, atteggiamento ovviamente accentuato dalle differenze di assortimento tecnico e inquadramento tattico delle due compagini. In parole povere il centrocampo a tre dei granata, schierati con il 5-3-2, appariva assolutamente lento e privo di geometrie rispetto a quello del Foggia schierato con il 4-3-3 in cui Agnelli dettava geometrie e tempi per una manovra decisamente più fluida ed efficace in termini di possesso palla, rispetto a quella granata. Il tutto veniva condito da un atteggiamento eccessivamente privo di propositività e coraggio della Salernitana.

Ne usciva fuori un primo tempo con buon dinamismo del Foggia ma privo di grandi spunti rilevanti ad eccezione di una conclusione insidiosa di Kragl e un’occasione d’oro sui piedi di Bocalon, divorata dinanzi al portiere dauno.

Il Secondo tempo parte diversamente per i granata che, specie con l’ingresso di un ispirato Rosina, acquisiscono brio coraggio e geometrie più efficac9i. Ma il Foggia regge bene il campo limitando la verve granata e sfiorando la realizzazione con Iemmello che si lascia ipnotizzare da Micai. Tuttavia l’episodio che cambia definitivamente la gara è l’espulsione di Gervo per doppia ammonizione (probabilmente non sostituito dopo la prima ammonizione perché sino a quel momento uno dei migliori in campo).

Il Foggia seppur cercando di non rinunciare alla solita costruzione inevitabilmente si abbassa e la Salernitana chiude in crescendo sino a un pericoloso tiro di Jallow destinato al set senza l’intervento di Bizzarri e alla  gran giocata di Vitale che regala ai granata la vittoria.

Nel complesso in ogni caso si sono intraviste due squadre che, seppur con differenti caratteristiche, appaiono destinate solo a crescere, perché entrambe dotate di un organico di rispetto per la categoria  (anche se con problemini da risolvere a livello tattico e mentale ) ed entrambe supportate da un pubblico appassionato e caloroso, in grado di fare sempre la differenza (specie se il trend dei risultati diventa positivo e continuo).

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Published by
Leonardo Imparato