Un piccolo comune pugliese di poco più di mille anime aspira a diventare il paese più ambientalista d’Italia. Roseto Valfortore, in provincia di Foggia, che fa parte dei ‘Borghi più belli d’Italia’, dopo essere entrato a far parte nel 2018 dei comuni ricicloni, ha bandito ora la plastica, vietando gli shopper in polietilene e le stoviglie e i contenitori non biodegradabili in occasioni di feste pubbliche e sagre.
Il Paese, un piccolo scrigno adagiato ai piedi del monte Cornacchia in Capitanata, al confine con la Campania, è un’area naturalistica di alto pregio per l’importante biodiversità di flora e fauna con un mulino ad acqua del 1800, esempio di alta ingegneria idraulica della civiltà contadina, un museo naturalistico sull’ecologia del lupo e il monitoraggio ambientale. Il territorio è per l’80% area di interesse comunitario e dunque il sindaco, Lucilla Parisi, ha puntato molto sull’aspetto naturalistico-ambientale per avviare progetti di turismo eco-sostenibile.
Il Comune plastic free
Inoltre, dopo essere entrato a far parte del club dei borghi più belli d’Italia, Roseto Valfortore ha aderito al decreto del ministero dell’ambiente sul divieto di utilizzo e vendita di articoli in plastica per diventare “Comune Plastic free”. ‘‘I provvedimenti che vietano l’utilizzo degli shopper di plastica non riciclabile così come quello delle stoviglie e posate non biodegradabili – spiega il sindaco – ci rendono fieri come amministratori. Siamo, sicuramente, il primo comune della Capitanata a emettere tali provvedimenti. Abbiamo pensato anche di eliminare la plastica dalle sagre che si terranno a partire dal mese di giugno e abbiamo intenzione di regalare agli alunni dell’istituto comprensivo di Roseto una borraccia in acciaio inox per ogni studente per evitare l’uso delle bottigliette di plastica e anche e soprattutto per inculcare, già dai primi anni di vita, un modus vivendi ispirato al benessere ambientale e della salute”.
La ‘protesta’ del voto
I riflettori della cronaca si erano già accesi sul piccolo paese, circa un anno fa, quando si decise di non andare votare e dunque di disertare le urne per protestare contro lo stato di abbandono delle strade che portano a Roseto Valfortore.
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