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Riunire il Kurdistan, il sogno che può diventare realtà. Partendo da un congresso
29 Ago 2013 07:47

Per la prima volta nella triste storia del popolo curdo sarà tenuto un congresso nazionale di tutti i curdi, previsto nei giorni 15, 16 e 17 settembre prossimo ad Erbil (Hawler) la capitale del Kurdistan dell’Iraq.

Coinvolgerà tutti i partiti curdi di tutte le quattro parti del Kurdistan Iraq (Kurdistan del Sud), Turchia (Kurdistan del Nord), Iran (Kurdistan dell’Est) Siria (Kurdistan dell’Ovest) e le comunità minori presenti nell’area Caucasica.

La conferenza si terrà in presenza di 300 ospiti curdi e stranieri e di 600 rappresentanti di tutti i partiti dell’Iraq e della Turchia, la Siria e dell’Iran, così come i curdi della diaspora.

La cosa importante è la presenza di un 40% delle donne curde come rappresentanza dalle quattro parti del Kurdistan al congresso, sono presenti anche le organizzazioni giovanili e la società civile curda.

Il Kurdistan è la terra dei curdi, un’area vasta circa 450.000 kmq, abitata dalla popolazione di etnia curda.

Con la fine della prima guerra mondiale si consuma la tragedia del popolo kurdo. Nel 1916 i rappresentanti di Francia, Inghilterra e Russia (alleata dei curdi), ancor prima della vittoria contro l’impero ottomano, si erano spartiti le zone di influenza, dividendo il territorio in tre parti: Kurdistan meridionale tra Francia e Inghilterra e i distretti nord orientali alla Russia zarista. Nel 1919 sia gli Armeni che i curdi presentarono le loro rivendicazioni di autonomia alla Conferenza di Parigi.

Infatti, col trattato di Sevres, negli articoli 62, 63 e 64, ai curdi viene riconosciuta l’indipendenza, dato che alle grandi potenze interessava costruire uno stato cuscinetto tra la Russia e la Turchia. Il trattato fu molto fragile e scatenò la guerra turca contro i Greci. Con la vittoria Turca nel 1922 tutte le scelte precedenti furono messe in discussione. In seguito il trattato di Losanna del 1923 cancellerà gli “stati curdi “; il Kurdistan scompare dalle carte geografiche e viene diviso tra Turchia, Siria, Iraq e Iran. Questa divisione fu successivamente confermata nel 1925 dal Consiglio della Società delle Nazioni.

È un territorio strategicamente rilevante per la ricchezza di petrolio e le risorse idriche, che il popolo curdo non ha potuto usufruire per suo sviluppo e il suo benessere. Basti pensare che il 75% del petrolio iracheno proviene dal Kurdistan in particolare dalla città curda di Kirkuk, gli unici giacimenti della Turchia sono presenti nel Kurdistan turco, idem per la Siria. Nel Kurdistan dell’Iran precisamente nella città di Kermanshah si produce petrolio.

Il messaggio di questa conferenza come già stato detto del presidente della regione curda in Iraq Massud Barzani “Tutti i partiti curdi devono avere una strategia in comune per poter trasmettere un messaggio di pace e di convivenza, l’amore tra i popoli della regione.”


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