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“Rimettiamoci in gioco Sportiva….mente”: sport, cultura e salute mentale 9a edizione 2018

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In Puglia, grazie all’impegno dell’ANPIS, sono state avviate negli ultimi 20 anni interessanti esperienze a favore dei cittadini con disturbi e disagi psichici mediante l’ausilio delle discipline sportive.

“Rimettiamoci in gioco Sportivamente” è uno dei capisaldi dell’opera sociale svolta dal Comitato Regionale Pugliese. Giunto alla sua 9^ edizione, il torneo di calcetto regionale itinerante ha vissuto il suo momento conclusivo con la premiazione di squadre e atleti partecipanti, il 23 maggio 2018 nella sala degli Specchi del Comune di Bitonto, in concomitanza  di una tavola rotonda per un’attenta riflessione in occasione della ricorrenza del quarantennale della legge 180 (13 maggio 1978) detta anche legge Basaglia.

“Rimettiamoci in gioco Sportivamente”, che si è svolto in tutta la regione Puglia, dal mese di gennaio a tutto metà maggio 2018, ha riscosso tanto successo con il coinvolgimento di circa 260 atleti psichiatrici, accompagnati da familiari, operatori dei Centri di Salute Mentale, delle cooperative e associazioni delle sei province pugliesi: Ass.Tutti In Palla (Foggia), Coop.Soc.CUS Foggia, CUS Lucera, Ass. Tutti in Volo di Troia (FG), Coop. Soc. Anteo CD Arcobaleno di Deliceto (FG), CD Itaca di Troia (FG), Ass. Gargano 2000 (Giovinazzo), Ass. Anatroccolo (Bitonto), Coop. Soc. Anthropos (Bitonto), Ass. Elos Bitonto, Coop. Soc. L’Adelfia (Alessano), Coop. Soc. Città Solidale (Latiano), Fondazione Beato Bartolo Longo (Latiano) e Coop. Soc. Sol Levante Taurisano (Lecce) e Ortanova (Foggia).

Tutti gli atleti con disabilità mentale  non solo hanno praticato sport (con partite di andata e ritorno) ma hanno condiviso dei percorsi salutari e turistici nelle città dove si sono disputate le gare. L’attività sportiva ha un gran potenziale socializzante, di divertimento e amicizia, oltre che riabilitativo terapeutico, in quanto sviluppa promozione di turismo sociale accessibile e sostenibile per tutte le persone, coinvolgendo con azioni di sensibilizzazione la società civile ad avvicinarsi alla vita e ai bisogni quotidiani delle persone affette da disagi mentali”.

La tavola rotonda, organizzata in collaborazione con la Coop. Soc. Anthropos Giovinazzo, è stata arricchita dalla presenza di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, enti e associazioni coinvolti nel progetto, che hanno  approfondito i temi legati alla legge Basaglia con la quale l’Italia, unico stato al mondo a farlo, decretò la chiusura definitiva dei manicomi, la fine dei ricoveri per ragioni di sicurezza e la creazione dei servizi territoriali per la salute mentale, e  le nuove strategie politiche per la Salute 2020 approvata nel settembre 2012 dai 53 Paesi della Regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 , che disegnano una cornice innovativa per orientare gli sforzi per prevenire le condizioni di malattia e disabilità e per promuovere la salute e il benessere della popolazione.

Entrambi i documenti utilizzano la dimensione del coinvolgimento sia per aumentare i livelli di collaborazione tra le organizzazioni, sia per ridisegnare un nuovo rapporto tra la persona e la salute. In essi sono considerati vincenti, sostenibili ed eticamente appropriati gli approcci che mirano a fare in modo che gli individui e la comunità acquisiscano un maggior controllo nelle scelte che hanno un impatto sulla salute, sposando appieno la definizione di “empowerment” offerta dal glossario OMS della Promozione della salute  del 1998. In questa cornice rientrano sia le decisioni a livello individuale, come l’adozione di un particolare stile di vita, sia le scelte prese al di fuori della sfera personale, come le politiche e i piani locali che possono avere un impatto sulla salute. Risulta dunque necessario che gli individui e le comunità sviluppino competenze specifiche e abbiano accesso a informazioni, risorse e opportunità per poter aver voce e influenzare i fattori che condizionano la salute e il benessere. Gli interventi devono in questo senso mirare ad accrescere la partecipazione dei soggetti e delle organizzazioni. In Health 2020 spicca la necessità di chiamare all’azione organizzazioni che possono influenzare direttamente o indirettamente la salute: la scuola, l’agricoltura, il turismo, l’urbanistica, i trasporti, lo sport, organizzazioni coinvolte nella salvaguardia dell’ambiente fino a tutto il terzo settore. Questo approccio richiama la proposta già tracciata dal documento europeo Salute in tutte le politiche, dove, per raggiungere obiettivi di salute, viene suggerita l’adozione di una strategia che mira ad abbracciare settori tradizionalmente lontani dall’ambito strettamente sanitario.

Pertanto le attività sportive che l’AnpisPuglia organizza, rappresentano eventi di straordinaria importanza per la nostra Regione e una dimostrazione concreta di come si possa contribuire a migliorare la salute mentale, sia sul versante delle vittime del disagio, sia dalla parte della società che, con i suoi atteggiamenti pregiudizievoli, omissivi e repressivi spesso spinge alla cronicità e alla esclusione, in una spirale contraria ai principi di umanità, di rispetto della dignità della persona, di solidarietà giustizia.

Chi lavora con persone con disabilità mentale – conclude il presidente Lo Conte – sa bene che il successo dell’azione educativa, formativa e di sensibilizzazione passa attraverso una rete di soggetti che interagiscono tra di loro per il bene della persona interessata: famiglia, scuola, servizi sanitari, enti pubblici. E’ così anche nella mission dell’associazione Anpis. Lo è per tutte le attività che programmiamo, in particolare in questo settore delicato perché la salute delle comunità è direttamente legata alla salute mentale”.  (Antonio Lo Conte, presidente ANPIS Puglia)

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Redazione