Ieri, 19 settembre, il sesto anniversario della morte di Teresa Buonocore, ricordata con una messa nella ‘Chiesa dei Ferrovieri’, in via San Cristoforo a Portici.
La storia di Teresa è una storia d’onore, di quello vero, che nulla ha a che fare con la surreale, blasfema auto-attribuzione di orgoglio che prevede la morte come contrappeso all’offesa in un sistema puramente camorristico. È una lezione eterna di denuncia, ribellione, lotta, amore e di libertà.
Aveva 51 anni quando l’hanno strappata alla vita. Il 20 settembre del 2010 due moto, in via Marina a Napoli, hanno affiancato la sua auto e hanno sparato quattro colpi calibro 9. Teresa doveva morire.
Perché è morta Teresa? Perché ha difeso e protetto la sua famiglia e, in senso lato, il concetto intero di infanzia, dalla più infame delle violenze. Quella che penetra l’anima, ancor prima della carne, quella che costringe i bambini a subire l’indicibile.
In suo onore venerdì 23 settembre il Presidio di Libera a Portici, dove Teresa viveva con la sua famiglia, ha organizzato un concerto presso Villa Fernandes, bene confiscato a via Diaz 140.
Ricordarla è un DOVERE per tutti noi.
Legiferare misure economiche chiare a sostegno dei minori abusati ANCHE.
Nella foto in evidenza su questo post sono con le Mamme della Casa di Tonia e con Pina Buonocore, la sorella di Teresa che è una combattente come lei.
In sua memoria sono fatte tante cose per le donne.