Salvatore, il ragazzo di 14 anni colpito alla testa dal crollo della Galleria Umberto I di Napoli, mentre mangiava un gelato con gli amici a via Toledo un pomeriggio di luglio, è morto.
E’ una cosa che mi frantuma il cuore. Che quella pietra abbia colpito proprio la sua testa è una fatalità. Che quella pietra si sia staccata da lì e sia finita sui passanti non è una fatalità. E’ un gesto criminale.
E’ stata lanciata dalla mano invisibile del degrado che, in questa città, purtroppo, ci assedia, ci minimizza, ci riduce a niente, a polvere mescolata col gelato, alla morte che ci cammina troppo spesso accanto.
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