';

Quella lettera degli studenti che hanno imparato la legalità
12 Giu 2013 12:59

Quando mi reco nelle scuole per incontrare i ragazzi e parlare loro di Legalità, ma non solo, mi chiedo sempre se riuscirò, attraverso le mie esperienze investigative o lumeggiare i miei colleghi, magistrati e politici assassinati da Cosa nostra, a far breccia nei loro cuori puri e incontaminati.

La platea dei giovani studenti, in queste ultime settimane si è ampiamente allargata, credo che tra poco raggiungerò i 10mila studenti coi quali mi sono confrontato. Ordunque, ogni qualvolta incontro i giovani, tento di far giungere loro pensieri e aspettative di Falcone e Borsellino, ovvero avere un Paese senza condizionamenti mafiose. Se poi, la mia attività viene gratificata, con l’innesto di un mio pensiero in una tesi di laurea, ebbene vuol dire che la mia missione, volontaria e non remunerata, ha fatto proseliti nel bellissimo mondo della Legalità: sono strafelice per la neo laureata.

E, come non gioire quando mi giunge la lettera degli studenti di una scuola di Pordenone? Eccola.

“Antimafia & scuola: il risultato di due anni di lavoro.

Il 4 maggio 2013, l’Auditorium dell’I.T.C. Odorico Mattiussi è stato intitolato alla vittima di mafia Calogero “Lillo” Zucchetto. Questa cerimonia è stata l’atto finale del progetto finalizzato alla conoscenza del fenomeno mafioso e di educazione alla legalità, seguito da due classi, con il presidente dell’associazione “La mafia non è solo sud”, Davide Tassan.

Un percorso di due anni nel quale, noi ragazzi, siamo venuti a conoscenza, attraverso filmati, documentazioni e testimonianze dirette, dell’espansione in tutta Italia di questo fenomeno criminale, e di come questo sia potuto accadere.

Particolarmente emozionanti, come precedentemente sottolineato, sono stati gli incontri con Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’ “Associazione dei familiari delle vittime di via dei Georgofili”, e con Pippo Giordano, ex ispettore di polizia della squadra mobile di Palermo, collaboratore, tra gli altri, di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

I due ospiti hanno risposto in modo esaustivo alle nostre domande riportandoci le loro esperienze, le loro emozioni, le paure e il coraggio di superarle. Ci hanno trasmesso la voglia di combattere e di esprimere con forza e saggezza ciò che pensiamo.

Il nostro augurio è che il nostro Istituto continui a promuovere questo genere di iniziative, per far conoscere la nostra recentissima storia italiana, e che i ragazzi, passando di fronte all’Auditorium si chiedano il perché un ragazzo così giovane come “Lillo”, abbia donato la vita per una causa così importante. Questa è l’arma più forte di cui disponiamo: la curiosità di conoscere ciò che è successo per comprendere il vero significato di libertà.

Ringraziamo le professoresse che ci hanno proposto questo progetto: Braidotti Bruna, Serinelli Angela e Cecotti Viviana.

Il grazie più grande lo vogliamo sicuramente dedicare a tutti coloro che hanno e continueranno a lottare contro la mafia per il nostro Paese”.

“Con i sogni batteremo la mafia” (Pippo Giordano)


Dalla stessa categoria

Lascia un commento