Ricostruire la storia e comprendere la nascita di legami tra forme di collezionismo sviluppatesi nell’Ottocento tra Ruvo di Puglia e Parigi e cercare di recuperare la tracciabilità dei reperti di Ruvo sparsi nei musei francesi. Sono le linee guida del progetto bilaterale Francia-Italia ”Rubi Antiqua” presentato al Castello Svevo di Bari; il progetto, finanziato da Regione Puglia insieme ai Comuni di Parigi e Ruvo, è coordinato dall’archeologa barese Daniela Ventrelli ricercatrice presso il dipartimento parigino dell’unitè miste de recherche ANHIMA UMR 8210.
“Lo scopo – ha spiegato la coordinatrice Daniela Ventrelli – è accendere l’attenzione su Ruvo di Puglia nella storia dell’archeologia europea e come territorio da cui, grazie a figure di collezionisti mecenati come i fratelli Jatta e non solo, i mercanti d’arte, prima attraverso Napoli e poi direttamente, cominciarono ad approvvigionarsi”. Il progetto durerà 4 anni con il lavoro di 6 équipe che lavoreranno ad attività di ricerca e divulgazione nei territori italiano e francese producendo tra l’altro un data base accessibile on line, un convegno, un film documentario e una mostra itinerante Parigi-Bari.
“Il tutto sarà anche occasione per fare il punto – ha sottolineato il soprintendente per i beni archeologici della Puglia, Luigi La Rocca – sul patrimonio archeologico ruvese accumulatosi nell’Ottocento al di fuori dell’Italia, nonché motivo per la stessa Ruvo di unire al meglio le sinergie e valorizzare il suo museo’‘.
“Ruvo infatti è da sempre strategicamente importante nella storia dell’arte – ha concluso l’assessore al Mediterraneo della Regione Puglia, Silvia Godelli – in virtù di alcune famiglie illustri che hanno raccolto reperti celebri. Di qui l’importanza dell’iniziativa che finalmente illumina la vicenda e consente di stabilire un rapporto di cooperazione con studiosi parigini e importanti musei, reiterando l’interesse dei francesi da sempre molto attenti all’archeologia dislocata sul nostro territorio”.