Troppo semplice giudicare qualcuno con un numero. Lo odiavamo a scuola, figuriamoci nella vita di tutti i giorni. Lo fanno sistemi di valutazione dell’influenza sui social network come la statunitense Klouth, rigidamente legato a classifiche e cifre per capire quanto contiamo nel mare magnum del web. Non lo fa però Buzzoole, startup tutta italiana, anzi meglio ancora napoletana.
L’iniziativa imprenditoriale che punta a minare con la forza di una idea semplice quanto il passaparola nasce dall’estro campano di Fabrizio Perrone, Gennaro Varriale, Luca Camillo e Luca Pignataro, sfrutta l’intramontabile meccanismo dei consigli tra amici e si poggia sulla forza virale degli utenti più influenti sui social network.
Buzzoole analizza i profili, per ora solo Facebook, degli “influencer” che avranno in pochi minuti un quadro sulla propria capacità di essere credibili nei vari argomenti e tipologie di utenti. Un approccio qualitativo, rispetto al quantitativo degli altri sistemi, utile a dare alle aziene interessate a programmare una campagna di comunicazione sui social uno strumento più efficace e diretto: “Le persone non possono essere classificate solo per numeri – dice Fabrizio Perrone – La complessità di ognuno di noi deve essere analizzata attraverso il social che usa e cosa dice in quell’ambiente”.
Il team di Buzzoole è in fermento e sta girando l’Italia e l’Europa a caccia di investitori. Ultima esperienza al Next 2013 di Berlino, dove gli startupper campani si sono fatti notare da un pubblico indubbiamente ampio e variegato: “Abbiamo incontrato persone molto in gamba – ha detto Perrone a startupitalia.eu – Ci hanno introdotto nell’environment berlinese ed investitori che hanno dimostrato molto interesse nella nostra startup”.
Ora il gruppo punta a crescere con nuovi sviluppatori e almeno due figure che si occuperanno a tempo pieno del lato community.
Lascia un commento