La qualità dei servizi pubblici nel Mezzogiorno presenta un quadro di luci e ombre, con diversificazioni regionali significative. Il Sud si presenta oggi come un’area penalizzata nel godimento di alcuni diritti di cittadinanza e nell’offerta di servizi pubblici, in campi quali l’istruzione, la salute la sicurezza, i trasporti e i servizi locali.
A sottolinearlo è la Svimez, nell’ultimo rapporto pubblicato nei giorni scorsi. Nel Sud – evidenzia l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno – è proseguito il processo di ridimensionamento dell’Amministrazione Pubblica, che perde circa 11 mila unità, e, se si guarda ai dipendenti in senso stretto, la riduzione è ancora maggiore: –21.500 dipendenti pubblici.
Dai dati emerge, quindi, un forte ridimensionamento della P.A. nel Mezzogiorno, in termini di risorse umane e finanziarie, con il consolidamento di forti divari tra le macroaree, a dispetto dei luoghi comuni che descriverebbero un Sud inondato di risorse e dipendenti pubblici.
Per di più, al Sud, la dotazione di risorse finanziarie, espressa in termini di spesa pro capite, è più bassa che nel resto del Paese, pari al 71,2% della spesa pro capite del Nord. Un divario in valore assoluto di circa 3.700 euro a persona. Lo svantaggio meridionale è molto marcato nella funzione di spesa relativa agli interventi nell’ambito della Formazione, Cultura e Ricerca&Sviluppo, con una quota pro capite che non supera il 64% di quella del Centro-Nord. A ciò si aggiunge che la qualità dei servizi sociali nel Mezzogiorno risulta ancora decisamente inferiore a quelli erogati nel resto del Paese.
Un aspetto positivo è che nel triennio 2014- 2016 c’è stato, in base alle elaborazioni Svimez, un deciso calo del numero dei procedimenti pendenti, con particolare riferimento alla giustizia civile, anche più accentuato nelle regioni meridionali: -22,4% contro -14,9% al Centro-Nord. Tra le regioni meridionali, in Campania e soprattutto in Puglia, si registrano le performance migliori, mentre Sicilia e Sardegna evidenziano ritmi ancora molto bassi di assorbimento dei procedimenti arretrati. Significativo che nel Sud i buoni risultati coincidano ancora con un tassi di litigiosità sensibilmente più elevata.
Altro elemento positivo è che, in base agli ultimi dati disponibili, pur persistendo divari col Nord, si assiste a un forte recupero del Sud nella diffusione dell’ICT nella Pubblica Amministrazione: ciò riguarda sia il grado di diffusione della banda larga nelle amministrazioni locali che l’utilizzo dell’e-Government da parte della imprese nei rapporti con la P.A.
Invece peggiora ulteriormente dal 2007 al 2016 l’efficienza nell’erogazione di servizi di pubblica utilità da parte della P.A. (uffici anagrafici, ASL, Poste, quota di rifiuti conferiti in discarica etc.), già molto modesta per l’intero territorio nazionale, ma i cui tratti negativi sono accentuati proprio nel Mezzogiorno.
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