Attraversare sgambettando la Valle della Morte e uscirne abbastanza forti da creare lavoro e economia veri. Questo è scopo principale di PIN, come la Regione Puglia ha chiamato il nuovo programma che rilancia le Politiche giovanili: un contributo finanziario a fondo perduto variabile tra i 10 e un massimo di 30 mila euro, a copertura degli investimenti e delle spese di gestione del primo anno. A cui si arriva lavorando on line su pingiovani.regione.puglia.it, seguendo le fasi di inserimento dei dati e presentando la propria idea imprenditoriale attraverso la compilazione del modello Canvas, uno strumento che analizza schematicamente punti di forza e di debolezza della propria idea e valuta le concrete possibilità di riuscita.
Per l’assessore regionale alle Politiche giovanili, Raffaele Piemontese, che ha anche i cordoni della borsa del Bilancio, assicurare sviluppo e crescita delle startup, sostenendole quando si affacciano sul mercato vero, è una vera ossessione.
PIN, “pugliesi innovativi”, è stato fecondato con questo indirizzo dai primi giorni della nuova Amministrazione entrata in carica un anno fa. Una serie di confronti a Foggia – agli inizi di dicembre 2015 nell’ambito della Startup Weekend, un format internazionale del gruppo statunitense Techstars, e due mesi dopo nella Startup Europe Week, iniziativa di Commissione Europea e Startup Europe – e il giovane assessore regionale si è definitivamente convinto che la chiave fossero i servizi, la possibilità per i giovani con una buona idea, potenziale base di un progetto imprenditoriale, di svilupparla affiancati da specialisti di marketing, esperti in comunicazione o anche solo un avvocato o un commercialista in grado di lavorare su stock option, work for equity e crediti d’imposta.
Paradossalmente, la spinta definitiva verso questa curvatura più preoccupata del dopo finanziamento è venuta proprio dall’Università del Salento di cui è stato rettore Domenico Laforgia, il nuovo responsabile del Dipartimento Sviluppo Economico e Innovazione della Regione Puglia. A gennaio, infatti, una ricerca di UniSalento mise il dito sulla piaga delle startup tecnologiche: su 36 realtà sotto osservazione, 26 non fatturano neanche un euro, 31 non hanno un solo addetto e 9 sono inattive o in liquidazione. E anche a leggere dentro quell’80 per cento di startup nate con i vecchi “Principi Attivi”, si vedono molte associazioni di cui non costa niente mantenere i segni di attività solo formale.
A PIN si accede in gruppi informali anche di sole due persone. Ma, per sbloccare il finanziamento, c’è l’obbligo di costituirsi in soggetto giuridico iscritto al Registro delle Imprese. Da allora in poi, si aggiunge un altro portafogli, di massimo 10 mila euro, che assicura il set di servizi di supporto e rafforzamento delle competenze messi a disposizione o organizzati dall’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione: prestazioni professionali specialistiche, workshop tecnici, affiancamento di imprenditori senior, visite aziendali.
Politiche giovanili, d’accordo, quindi indirizzate a sostenere la creatività più spinta e a diffondere cultura, imprenditoriale e non. Le startup falliscono per definizione, d’accordissimo. Ma i giovani ci vogliono campare con il loro sogno realizzato. E i vangeli canonici e apocrifi della religione startup prescrivono che dai fallimenti bisogna imparare.
E allora. I giovani residenti in Puglia, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, dal 1° settembre avranno a disposizione questo bando a sportello: il fatto di non essere legato a una scadenza, fa di PIN uno strumento permanentemente a disposizione, quando due o più giovani penseranno sia matura l’idea che stavano coltivando, potranno chiederlo e ottenerlo.
Il primo budget da 10 milioni di euro potrebbe triplicare e far diventare strutturale fino al 2020 il programma gestito dalla Sezione Politiche giovanili della Regione, diretta da Antonella Bisceglia.
I settori supportati sono l’innovazione tecnologica, sociale, compreso l’utilizzo dei beni comuni, e culturale: malgrado si preoccupi di generare economia e lavoro reali, insomma, PIN non toglie nulla alla ‘poesia’ delle idee più rischiosamente creative, come possono essere quelle legate alla valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale e artistico, oltre che al turismo e allo sviluppo sostenibile.
Del budget da 10 milioni di euro, 8 sono dedicati al finanziamento dei progetti e 2 ai servizi di affiancamento e rafforzamento delle competenze dei partecipanti, la componente su cui si fonda la scommessa della nuova impostazione.
Nella progettazione e realizzazione dell’intervento, infatti, la Regione Puglia è coadiuvata dall’ARTI che si occuperà, tra l’altro, di predisporre ed erogare i servizi di accompagnamento per i giovani potenziali imprenditori, utilizzando anche le modalità innovative di co-progettazione affinate attraverso la gestione di altre iniziative: tra queste, Laboratori dal Basso per potenziare le competenze imprenditoriali dei giovani, Giovani Innovatori in Azienda, per liberare il potenziale di innovazione dei giovani e metterlo al servizio del territorio, nonché le sessioni di mentoring per le startup che hanno beneficiato di Percorsi di Accompagnamento Personalizzati.
Di più. Come hanno detto il governatore Michele Emiliano e l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone, tra le novità più importanti proposte dal programma, c’è la garanzia della Regione di collegare PIN a tutto il sistema degli incentivi regionali per le imprese. “L’idea – ha spiegato Piemontese – è non trattare le misure di sostegno alle idee dei giovani come fossero l’attrezzatura con cui giocare per un po’ di tempo, in attesa di trovare un’occasione per fare sul serio; con PIN chiediamo alle ragazze e ai ragazzi pugliesi di fare subito sul serio, dotandoli di un budget di tutto rispetto e di una serie di servizi per sviluppare la loro impresa”. “E anche l’integrazione nel già maturo ed eterogeno sistema degli incentivi che abbiamo già in piedi – ha aggiunto Capone – è il tentativo originale di ridurre il rischio di fallimento precoce, sostenendo i progetti che nasceranno con PIN attraverso la cura del modello di business e l’accompagnamento in efficaci scelte di marketing”.
C’è di che parlare sotto l’ombrellone in funzione di quella specie di capodanno della buona volontà che è il 1° settembre. Come ha detto Emiliano, “l’estate è la stagione in cui maturano i grandi cambiamenti”.