È una storia che sembra strappata dalle pagine di un romanzo, o sottratta ai fotogrammi di un film.
Le bombe cadevano e lui suonava. La gente soffriva e gridava e lui disperatamente cercava di placare quegli animi vibrando note sulle tastiere.
Una storia che nasce in Siria, a Damasco, e ha circumnavigato il mondo.
Ed eccolo qui il pianista di Yarmouk, il giovane che portò un giorno il pianoforte in strada, costruendo la sua leggenda.
Poi la fuga, come per migliaia di siriani e l’approdo in Germania.
Ma la sua fama era tale che anche in terra tedesca continua ad essere il pianista tra le bombe.
Così inizia una carriera europea che lo distoglie dal destino di tanti profughi.
In questi giorni il pianista di Yarmouk (il campo palestinese in Siria dove è nato), annuncia la sua prima tournée italiana.
Lo fa partendo dal Sud dell’Italia, con precisione Locorotondo nella cintura metropolitana di Bari, il 6 gennaio.
Poi sarà all’Auditorium di Roma il 21 gennaio, per proseguire con Crema, Mestre, Taranto, Aosta.
Lo scrive l’Ansa.
Il suo nome è Aeham Ahmad e le immagini mentre suona su un pianoforte montato su un carretto, con i bambini che gli fanno da contorno con il loro canto, sono nell’animo di molti.
Contraltare ristoratore di una guerra che non finisce più.
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