Martedì 26 luglio in visita all’istituto carcerario di alta sicurezza di Melfi per conoscere il programma di reinserimento lavorativo “Vale la pena lavorare” realizzato dall’Apofil, ma soprattutto per un confronto cordiale e sincero con i detenuti, per capire le loro esigenze e programmare eventuali attività di sostegno da parte dell’amministrazione regionale.
La presenza dell’Apofil nella struttura carceraria è davvero preziosa. Grazie ad attività di formazione professionale e culturale e a laboratori artigianali si sta lavorando per una inclusione sociale e lavorativa di adulti e minori sottoposti a provvedimento dell’Autorità Giudiziaria.
Ho ascoltato alcuni di loro, raccolto inviti e sollecitazioni, soprattutto per incrementare la presenza di educatori in una struttura che ospita 146 persone.
Per le persone detenute esistono due mondi: quello del carcere dove sono ospitati, e quello esterno. Il compito delle Istituzioni deve essere quello di avvicinare questi due mondi e di dotarli di strumenti utili per riappropriarsi di una nuova vita.
Per questo, insieme all’amministrazione penitenziaria creeremo un tavolo per discutere di una serie di opportunità che potremmo immaginare e per consegnare una speranza di futuro a tanti cittadini.