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PanPan la App siciliana che ha conquistato Dublino
01 Nov 2013 10:47

DUBLINO. Come si fa a sapere se nella spiaggia dove vuoi andare ci sono le meduse? Come fai a scoprire com’è la neve sulla pista da sci che hai scelto? Basta chiederlo direttamente a chi si trova là in quel momento. Lo fa un’app made in Sicily: “PanPan“. L’app più a sud d’Europa – ideata da tre ragazzi siciliani di Messina, Enna ed Acireale – oggi si contende il palcoscenico del WebSummit di Dublino, uno degli eventi hitech più importanti del mondo a cui partecipano CEO, manager ed investitori di grido. Le aziende italiane coinvolte sono una quarantina.

“PanPan è una piattaforma di social information – spiega a Resto al Sud Antonio Famulari, 29 anni, di Messina – che permette di ottenere informazioni direttamente da chi si trova all’interno di un’area geografica, mediante un meccanismo di domanda e risposta: si seleziona un’area, si pone una domanda ed il sistema ti mette in contatto con chi si trova all’interno di quell’area e gli inoltra la domanda”.

Il team di PanPan (da sinistra Walter Bellante, Antonio Famulari, Michele Spina)

Il team di PanPan (da sinistra Walter Bellante, Antonio Famulari, Michele Spina)

Il suo team è formato anche dai 24enni Walter Bellante e Michele Spina: “Al WebSummit – prosegue Antonio – presentiamo la nuova versione della nostra app, che per adesso è solo in italiano. Stiamo incontrando altre startup e ci muoviamo per categorie verticali: vogliamo entrare in contatto con altre realtà che possono essere interessate ad integrare PanPan all’interno delle proprie community, visto che la gran parte dell’interesse di Pan Pan è legato allo scambio di informazioni all’interno di un gruppo. Penso, ad esempio, ai windsurfer che sono interessati a sapere com’è il vento o come sono le condizioni del mare. Il nostro è uno scambio di informazioni in tempo reale: abbiamo posto una domanda anche agli abitanti di Damasco, nel periodo caldo in cui si parlava delle armi chimiche, e ci hanno risposto”.
Quella del WebSummit è un’esperienza internazionale che può aprire molte porte: per i ragazzi di Pan Pan – che hanno già vissuto l’ecosistema startup di Parigi – è un’occasione per fare il grande salto e diventare un’azienda vera e propria. Tra i siciliani a Dublino, anche Antonio Virzì di “NearMe“.

Dalla Francia all’Inghilterra: tra le startup italiane presenti sul palcoscenico irlandese, pure YouCare del romano Andrea Gentili: “Siamo una società inglese perchè ci siamo registrati a Londra. L’obiettivo del nostro sistema – spiega – è quello di trovare sulla mappa visite mediche vicine alla propria posizione, di qualità e ad un prezzo accessibile. Siamo partiti quasi un anno fa con l’odontoiatria e il nostro test riguarda una decina di dentisti a Roma. Il progetto è quello di espandere il team e rispensare al business model”.

Esperienza internazionale anche per Andrea Zaggia, co-founder di Piktochart: è veneto ma vive e lavora in Malesia dove è nata la sua azienda che realizza infografiche, perfino fai-da-te e gratis. In un attimo, anche chi non sa nulla di design può realizzare un’infografica scegliendo tra oltre 128 temi diversi. Un’idea che coinvolge oltre 500mila utenti in Asia ed America.

Ha scelto il commercio a stelle e strisce pure Luca Cornali di “Reputeka“: la sua startup italo-americana vuole vendere all’estero i prodotti dell’artigianato italiano. “Il 90% degli artigiani vende i propri prodotti all’interno del proprio comune: noi invece vogliamo venderli oltreoceano, puntando sulla qualità di gioielli, quadri, sculture, perfino abiti del 1700. Stringiamo accordi anche con i fotografi per realizzare immagini in grado di valorizzare i prodotti, ed accettiamo circa la metà delle proposte che ci arrivano dagli artigiani”. La squadra è formata da Michele Gallo, 30 anni, Federico Luca, 29 e dal preside della facoltà di Economia di Trento Geremia Gios.


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