La notizia che in Cecenia esisterebbero dei campi di concentramento per i fratelli omosessuali ci indigna e ci addolora oltre ogni dire.
Anche le parole del portavoce del presidente ceceno Ramzan Kadyrov non ci piacciono. “In Cecenia – ha detto – se ci fossero omosessuali i loro stessi familiari li invierebbero in posti da cui non potrebbero fare ritorno”.
Spaventoso. Al di là di ogni convinzione religiosa, filosofica, politica, il rispetto per la dignità della persona umana, viene prima di ogni altra cosa.
Mercoledì santo leggiamo che a Salerno un gruppo di fratelli omosessuali ha preparato un evento: “L’Ultima cena” ironizzando e stravolgendo il famoso dipinto di Leonardo. Sulla locandina Gesù con i dodici appaiono mezzo nudi e in atteggiamenti equivoci. La cosa migliore da fare sarebbe far passare sotto silenzio questa “sfida coraggiosa”.
Che siano alla ricerca di visibilità è evidente. Ci piace, però, nel giorno in cui noi cristiani cattolici celebriamo la messa in “Coena Domini”, ricordare qualche verità che, nel tempo, potrebbe essersi sbiadita. Ci dispiace. Lo diciamo senza risentimento alcuno, ma con grande compassione.
Ci dispiace che in un momento come questo, dove decine di cristiani copti, in Egitto, hanno pagato col sangue il loro essere cristiani, per mano dei terroristi, da noi, sapendo di non correre alcun rischio, qualcuno si permette di irridere la fede cristiana. Ci addolora questo modo di fare e di pensare che non fa bene a nessuno, a cominciare dagli stessi fratelli omosessuali.
Chi reclama i propri diritti, o presunti tali, non può in alcun modo permettersi di calpestare i diritti altrui. Blasfemia? Offesa della religione? Certamente, ma non è su questo che voglio appuntare la mia riflessione.
A Salerno i riti della settimana santa coinvolgono l’ intera popolazione. Ma anche se fossero solo una decina le persone che vogliono bene a Gesù e sulla sua Parola hanno fondato la loro vita, andrebbero difese e rispettate ugualmente.
Nessuno è obbligato a credere che Gesù è il figlio di Dio, tutti però siamo obbligati a rispettare la fede altrui. Tutti, anche i fratelli omosessuali. Anzi, soprattutto loro che tante discriminazioni hanno dovuto patire nel passato. Proprio loro che in altre parti del mondo ancora faticano ad esprimersi con libertà. La contrapposizione ideologica non porta da nessuna parte. Al centro di quella famosissima “Cena” che ci apprestiamo a rivivere, c’è un uomo che le galassie non possono contenere: Gesù di Nazaret. Non venne per dichiarare guerra ma per donare pace a tutti. Non scese dal cielo per condannare ma per salvare. Nel suo cuore l’ odio non trovò neppure uno spiraglio. Lui è l’ amore fatta persona. Un amore che travalica i secoli e i continenti. Un fuoco inestinguibile.
Una forza meravigliosa che dona energia anche ai cuori più affaticati e stanchi. Lui è lo Sposo che ci invita al banchetto nuziale, il padrone dalla cui casa nessuno è escluso. Dietro di lui, nei secoli, si sono incamminati milioni di fratelli e di sorelle. Sulla Sua Parola hanno gettato le reti miriadi di pescatori di uomini. E’ stato amato e rinnegato, reietto e bistrattato. Bestemmiato e osannato. Averlo incontrato è stata la cosa più bella che ci potesse capitare.
Lo accompagneremo, in queste ore, lungo il sentiero del Calvario. Gli chiederemo di appoggiare, almeno per un tratto, sulle nostre spalle la pesante croce che lo accascia. Con Maria sua madre piangeremo sotto la croce. Con i discepoli oppressi dal rimorso e dall’ angoscia veglieremo in attesa della risurrezione. Perché “ se Cristo non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede”. Risorgere. Rinascere. Ricominciare.
Dire addio al pessimismo, alla vigliaccheria, alla rassegnazione, alle discriminazioni. Gesù non è proprietà privata. Appartiene a tutti e a ognuno personalmente. Alla sua fonte tutti siamo invitati a bere. Tutti possiamo mangiare il Pane di vita eterna che ci dona.
Tutti siamo chiamati a essere testimoni credibili per non scoraggiare i piccoli. Perché farci male inutilmente? Perché qualcuno vuole mancare di rispetto ai cristiani cattolici proprio in questa ore benedette? Perché cedere alla vile tentazione di non rispettare i diritti altrui? Perché continuare a invocare due pesi e due misure? Davanti all’ Amore fatto uomo abbassiamo il capo e chiediamo perdono. Facciamolo. Insieme. Oggi. Ricordando che nell’abbraccio misericordioso di Gesù c’è posto per tutti.
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