Per Guantanamo potrebbe essere il momento della svolta.
Barack Obama stavolta sembra davvero deciso a realizzare una promessa fatta quando fu eletto per la prima volta, nel 2008: chiudere il supercarcere di Guantanamo, dove dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 sono stati rinchiusi in totale isolamento un centinaio di sospetti terroristi legati ad al Qaida.
L’annuncio dovrebbe arrivare nelle prossime ore, quando Obama terrà un attesissimo discorso alla National Defense University di Washington in cui ridisegnerà la sua strategia sul fronte della lotta al terrorismo, a partire dall’impiego dei droni.
Secondo quanto anticipa il Wall Street Journal, il trasferimento di detenuti da ‘Gitmo’ – come è stato ribattezzato il controverso carcere speciale nella baia cubana di Guantanamo – dovrebbe riprendere nelle prossime settimane. Questo il probabile annuncio del presidente, che così aprirà di fatto la strada a una possibile imminente chiusura. Obama – scrive ancora il quotidiano – sottolineerà quindi come la chiusura di Guantanamo è centrale fra gli obiettivi anti-terrorismo americani. Il presidente non dovrebbe entrare nel dettaglio della velocità con cui i detenuti verranno trasferiti, ma dovrebbe invece annunciare la sua intenzione di rimuovere nelle prossime settimane il divieto di trasferire detenuti in Yemen. La svolta è in gran parte frutto di una protesta dei prigionieri contro le condizioni di vita a Guantanamo.
Una protesta che dura da settimane, attraverso uno sciopero della fame a oltranza che sta mettendo a rischio la vita di molti. Uno sciopero che imbarazza la Casa Bianca. “Nessuna dovrà morire”, ha detto tempo fa il presidente. E da Washington sono arrivati medici ed esperti in grado di alimentare in maniera forzata i detenuti. Per il presidente è comunque troppo. Anche perché – sempre in chiave antiterrorismo – l’immagine che ne deriva per gli Usa si fa sempre più devastante.
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