Il 3 settembre scorso abbiamo firmato l’Accordo di Programma con il Comune di Otranto per la realizzazione del nuovo porto turistico.
Con la firma di questo atto si conclude la procedura amministrativa: sono Presidente da solo un anno, ma posso dire che abbiamo risolto la questione in breve tempo.
Lo abbiamo fatto, utilizzando le norme ordinarie e avendo le idee chiare.
È evidente che ogni iniziativa umana ha un impatto sull’ambiente, non lo possiamo negare, bisogna però fare una valutazione e capire se quest’opera ha una utilità e una prospettiva e il gioco vale la candela. In questo caso, il gioco vale la candela ed è una decisione che ha preso tutta la Puglia assieme alla municipalità di Otranto.
Non si può giocare lasciando sempre soli coloro che hanno voglia di intraprendere. Bisogna prendersi le responsabilità tutti insieme e poi reggere il gioco.
Non è facile fare queste grandi opere. Il territorio tutto ha accolto la realizzazione di quest’opera e ciò ha aiutato molto l’iter. Noi siamo dell’idea che il modello “Sblocca Italia” sia sbagliato. È sbagliato calare decisioni dall’alto.
È invece molto importante che il modello sia quello pugliese, della partecipazione dal basso.
Quando una comunità chiede una cosa, la esamina, ha approccio scientifico nella decisione politica, si fanno le valutazioni e dopodiché è più facile trovare la quadratura del cerchio, come è accaduto qui, grazie ad un’Amministrazione Comunale intelligente e anche molto determinata.