Giorni fa un collega giornalista molto bravo, Fabio Postiglione, minacciato dalla camorra perché ne racconta affari, capacità di condizionare l’economia legale, infiltrare le istituzioni e raccogliere consensi là dove lo Stato non è capace di intervenire, a chi lo intervistava e gli chiedeva se avesse paura dopo alcuni attentati rispondeva: IO NON HO BISOGNO DI UNA SCORTA, HO BISOGNO DI UNA INDAGINE.
Davanti a queste parole io mi sono un po’ vergognato di essere cittadino italiano oltre che giornalista.
Cioè Fabio Postiglione, minacciato da oltre un anno, oggetto di pesanti intimidazioni quotidiane e danneggiamenti di auto e moto sotto casa e davanti al suo giornale, il quotidiano Roma, ancora non sa chi e su cosa indagano?
Forse le nostre care autorità vogliono un altro martire?