Sentite, per prima cosa vi dobbiamo dire che il Netizen Lab, il Laboratorio di Storytelling Digitale del Rione Sanità, c’è, e che noi siamo molto contenti. Ecco, una volta che vi abbiamo detto questo, possiamo aggiungere per completezza d’informazione che il nostro laboratorio fa parte del progetto “SmartRioneSanità”, finanziato dal P.O.N. “Ricerca & Competitività” 2007-2013 per le Regioni della convergenza Asse II “Sostegno all’Innovazione” Obiettivo Operativo 4.2.1.3 “Azioni Integrate per lo sviluppo sostenibile e la diffusione della società dell’informazione”.
Però adesso che l’informazione ve l’abbiamo data, fateci dire che abbiamo dai 18 ai 27 anni, che alcuni siamo cresciuti nel Rione e altri no, e che stiamo lavorando, nel senso di imparando, che anche imparare è un lavoro, in un posto incantevole.
La chiamano la “Piccola San Pietro” di Napoli. Sorveglia la collina di Capodimonte con serietà ed imponenza. E’ la Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio che in queste settimane accoglie non solo i fedeli in preghiera ma anche un gruppo di ragazzi impegnati in una doppia missione: imparare a raccontare meglio impossessandosi della cassetta degli attrezzi di uno Storyteller e far emergere un mondo poco conosciuto, far venire fuori la vera storia del “Rione Sanità”.
Questo è un quartiere che contiene dragoni che aspettano di essere addomesticati ed il compito fa paura. È un luogo complesso: facciamo un allenamento intensivo, dell’udito, del cervello, delle mani. Impariamo come osservare il posto con occhi onesti. Proviamo a mettere noi stessi in relazione con la realtà. Il compito è costruire un ponte tra quello che esiste nel rione oggi e la percezione diffusa fuori, all’esterno.
Così, affinché il Rione Sanità abbia una voce nuova e vera, aspiranti scrittori e “vecchie” volpi, nel senso dei docenti, lavorano insieme, nel tentativo di regalare nuovi storyteller al territorio. Scrivere storie, su carta, sul web, con un video, con delle fotografie, con i suoni del quartiere, ricerca di senso e costruzione di significati si intersecano con le voci ed i volti del Rione Sanità.
Tra citazioni di libri leggendari e discussioni letterarie, tra la visione di documentari e analisi della composizione filmica, abbiamo già fatto un bel pezzo di strada, apprendendo nuovi strumenti per raccontare al meglio il mondo, la città, o il rione in cui viviamo, senza trascurare però quel raro privilegio che viene dalla possibilità di lasciarsi andare alle emozioni. E di questo ne abbiamo sicuramente bisogno tutti.
Credeteci, al Rione Sanità, ci sono tante storie che aspettano di essere scoperte e raccontate e il Netizen Lab lavora proprio per questo: per dar voce a quelle storie nascoste ai bordi delle strade, o sotto i pregiudizi delle persone, che per aspiranti scrittori o giornalisti come noi, o anche ragazzi che hanno semplicemente la voglia di fare qualcosa per il territorio che ogni giorno li ospita è una straordinaria opportunità. Perché si, al Netizen Lab funziona proprio così, aspirazioni concrete e sogni si mescolano creando, almeno questo è il nostro auspicio, la formula vincente per la nascita di nuovi talenti made in Sanità.
In ogni caso qualcosa di importante è già avvenuto, nel senso che stiamo imparando che possiamo donare a chi legge, osserva ed ascolta ciò che scriviamo e giriamo, l’esperienza autentica di un posto dove regnano ancora delle tradizioni millenarie. Più andiamo avanti più capiamo che forse non vogliamo addomesticarli questi dragoni, li vogliamo difendere, perché i dragoni sono la realtà, che, una volta annientata la paura, affascinano nella loro complessità e nella loro bellezza.
di Valeria Bottoni, Mattia Bufi, Raffaele Cars, Maria Francesca Cataldo, Annalisa Cocco, Sabina Cucu, Vincenzo Porzio, Napoleone Zavatto