Mentre sono in treno, ripenso alle immagini di Piazza del Plebiscito piena di schermi accesi e candele per ricordare Pino Daniele. Emozionanti, struggenti, davvero irripetibili. Non c’era nulla di organizzato, solo lo spontaneo desiderio di sentirsi comunità di fronte al lutto per la scomparsa dell’artista.
Spesso di fronte al dolore (come anche nella gioia più incontenibile) Napoli si stringe, si unisce, torna ad usare il pronome ‘noi’ al posto di ‘io’, ritorna appunto ad essere comunità.
Come sarebbe bello se il calore e l’affetto di ieri sera diventasse energia per tirare fuori la città dal declino a cui da troppo tempo si è condannata.
Come sarebbe bello se noi napoletani amassimo di più la nostra terra e ne fossimo sempre orgogliosi, al di là dei simboli, delle icone, delle coppe, degli eventi di gioia e dolore che ci fanno sentire tutti uniti.
Dipende solo da noi, solo da noi.
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