Oltre 12mila presenze a Pompei, quasi 28mila per il Colosseo, oltre 2mila all’Archeologico di Napoli, 2mila a Castel Sant’Angelo dove c’è stata la fila tutta la mattina, mentre si aspetta oltre un’ora e mezza per entrare agli Uffizi che registrano un +34,62%, in 1.250 hanno visto la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, 1.520 gli Scavi di Ercolano, 4.573 contro i 1.380 della prima domenica di luglio di un anno fa la Reggia di Caserta.
E’ un debutto da boom quello che si configura per la prima domenica gratis di musei, monumenti e siti archeologici dello Stato, che ha visto segnare un +65,91% in media al Polo museale fiorentino con un vero e proprio boom alla Galleria Palatina (+196,23%), alle Cappelle medicee (+189,63%), al giardino di Boboli (+147,82). Bene anche il museo del Bargello (+132,70%) mentre la Galleria degli Uffizi ha segnato +34,62%. La novità, invece, non porta molti visitatori in più alla Galleria dell’Accademia (+1,90%).
”Una bellissima giornata di festa”, commenta soddisfatto il ministro Dario Franceschini, che ora attende i dati definitivi dai quali, a dispetto delle temperature torride che un po’ tutta Italia hanno segnato la giornata di festa, ci si aspetta un ulteriore incremento se non addirittura un raddoppio di presenze rispetto alla normalità. Numeri in qualche modo attesi, spiega il ministro, ”che siamo certi aumenteranno con il passare dei mesi, quando questo appuntamento fisso si sarà consolidato nelle abitudini delle famiglie“.
Istituita con un decreto ministeriale, insieme con i venerdì ad orario prolungato e le notti bianche – che dal 2014 si faranno almeno due volte all’anno – la domenica a porte aperte riguarda tutti i circa 420 musei e luoghi della cultura statale. L’obiettivo ”è valorizzare il grande patrimonio artistico italiano”, ripete da settimane il ministro che naturalmente punta a coinvolgere i turisti, facendo in modo che all’estero si parli sempre di più delle meraviglie italiane. Ma guarda anche al pubblico ‘locale‘: ”assieme ai turisti – dice- ci aspettiamo tanti italiani attratti dalla novità e convinti a scoprire magari il museo sotto casa’‘. Come sia andata da questo punto di vista lo si vedrà nei prossimi giorni, ma Franceschini assicura che il successo dell’iniziativa ha toccato oggi anche i musei più piccoli ”con percentuali di crescita a due cifre”.
Con i nuovi orari sono arrivati intanto i nuovi prezzi per i biglietti. Il decreto ministeriale che ha permesso aperture prolungate al venerdì nei maggiori musei e siti italiani (al debutto la sera del 4 luglio erano 26 ma diventeranno almeno 70 già dalle prossime settimane) e una domenica gratuita al mese, prevede la gratuità riservata agli under 18 e sconti per giovani fino ai 25, mentre perdono i privilegi riservati gli over 65. Una scelta ”più equa e in linea con l’Europa”, rivendica Franceschini, che il 17 luglio porterà a Pompei i commissari europei Androulla Vassiliou e Johannes Hahn anche per verificare l’andamento dei cantieri messi in campo con i 105 milioni della Ue (”stiamo lavorando per rispettare i tempi”) mentre il 24 settembre alla Reggia di Venaria ospiterà la riunione dei ministri europei della cultura.
La rivoluzione, assicura, è cominciata. A completarla, ricorda il responsabile del Mibact, ci sono poi le novità previste dal dl cultura e turismo, in questi giorni all’esame della Camera, come i proventi della bigliettazione, che per la prima volta rimarranno nelle casse dei musei e la possibilità di introdurre per le grandi realtà la figura del manager. Intanto, grazie all’accordo firmato con i sindacati, sono al momento risolti i problemi del Colosseo. Il ministro, che tempo fa aveva bacchettato proprio i custodi dell’Anfiteatro Flavio (qui oggi 27.859 visitatori, ieri erano stati 17.949; domenica scorsa, 29 giugno, 21.822) perché non permettevano l’apertura, e che dopo le ultime assemblee di Pompei aveva anticipato di lavorare ad una norma per includere i musei nei servizi pubblici essenziali e prevedere quindi la precettazione adesso ringrazia tutti. ”Stiamo lavorando con poche risorse”, sottolinea, rinviando ancora una volta al dl cultura nel quale, insieme con l’Art Bonus, sono previsti per il settore meccanismi di mobilità e assunzioni.