Uniti sotto un’unica bandiera, quella della solidarietà: è lo scopo della iniziativa avviata il 27 dicembre scorso da un cittadino di Polignano a mare, Giuseppe L’Abbate, segretario provinciale Ugl Comunicazioni di Bari, che, per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dei problemi di un malato di Sla il quale ha bisogno di un nuovo macchinario per poter comunicare con l’esterno, ha messo in mostra sul balcone di casa, invitando i cittadini a fare altrettanto, e in tanti stanno aderendo all’iniziativa, la bandiera italiana.
Inoltre in favore del malato di Sla – molto conosciuto tra i polignanesi – è stata istituita una pagina su Facebook e su Twetter, raccogliendo numerose adesioni. A Polignano a Mare a dirigere il ristorante “Tuccino“, tra i più conosciuti e apprezzati dai turisti, c’è Pasquale Centrone, che da circa 5 anni è affetto da Sla, malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria.
L’unico modo di comunicare che Pasquale ha è attraverso l’utilizzo di sofisticati computer e software. Pasquale, con grande forza di volontà continua a lavorare, presso la sua azienda di famiglia (una trentina di dipendenti) e a comunicare con il mondo attraverso un’attrezzatura in uso ricevuta in via sperimentale, che però, con il progredire delle tecnologie, risulta essere obsoleta, come ha più volte denunciato negli ultimi due anni lo stesso ristoratore attraverso post pubblicati su Facebook. “Tali difficoltà – denuncia L’Abbate – non sono prese in carico dall’Asl 5 di Bari, che dovrebbe occuparsi del caso di Pasquale, ne materialmente con la sostituzione dell’apparecchiatura, ne umanamente, interfacciandosi a lui”.
Per cercare di destare l’attenzione delle autorità e sensibilizzare l’opinione pubblica su questo caso, L’Abbate, ha avviato a Polignano l’iniziativa. “Per Pasquale – spiega L’Abbate – sentirsi vivo, significa interagire con la gente, quindi è fondamentale la comunicazione. Dopo 4 anni la sua attrezzatura comincia ad avere seri problemi di operatività, in quanto sorpassato. Lui sta chiedendo da due anni di poter accedere ad un computer nuovo, come previsto dalla Sanità nazionale e quindi l’Asl di riferimento dovrebbe andare incontro nella spesa, con un rimborso e sgravi fiscali. Le sue lamentele non trovano però risposte“.