C’è chi lo fa da 25, anni, come il sound engineer Marco Maffei e i suoi Mastering.it audio labs di Foggia (un tempo “VBG”) e chi lo fa da qualche anno, come il batterista Pasquale Arena e la sua MAD Music School, con sede a Mattinata (FG).
L’incontro e la sperimentazione del 23 marzo rientrano in un’ottica di ricerca evolutiva e della sua condivisione con il territorio, tramite un confronto costruttivo e la diffusione di nozioni utili alla collettività e al comparto della Musica.
Che cos’è stato “Sound After Reflections”?
Le due imprese foggiane hanno sperimentato un tipo di diffusione sonora, inedito per la musica dal vivo, che affronta e riduce 3 possibili problemi di cattiva qualità di ascolto in diverse strutture per il pubblico spettacolo.
Il 23 marzo, Marco Maffei e Pasquale Arena hanno presentato la loro ricerca ad un pubblico selezionato (composto da giornalisti ed operatori del settore musica) all’Auditorium Santa Chiara di Foggia, insieme a due band che hanno suonato dal vivo utilizzando, in un primo momento, un sistema di amplificazione professionale tradizionale di tipo point-source e, subito dopo, facendo ascoltare le band con questo nuovo sistema di ascolto, con un dibattito sull’argomento.
L’evento:
L’evento ha visto una partecipazione molto attenta alle problematiche acustiche e alla soluzione proposta. Dopo l’introduzione di fisica acustica di Marco Maffei ed il racconto di Pasquale Arena sulla sinergìa in atto, è stato chiesto alla platea di ascoltare le differenze di suono con due gruppi live capaci e professionali. Il pubblico ha poi compilato dei questionari sulle proprie impressioni e percezioni, con risultati incoraggianti e considerazioni davvero utili al futuro di questo progetto di innovazione. Non è mancato un dibattito interessante, che ha toccato vari punti importanti degli eventi live, contribuendo ad arricchire il taglio scientifico dato alla iniziativa “Sound After Reflections”
Cosa resta del Suono, anche del più puro, dopo centinaia di riflessioni in un ambiente di ascolto non ideale?
La naturale direzionalità con cui il suono si propaga nell’aria, purtroppo, non è uniforme, ma dipende da alcune caratteristiche, come ad esempio la frequenza di ciascuna onda parziale che compone il suono stesso.
Quando un insieme di suoni contenente più frequenze viene diffuso in uno spazio anche in parte chiuso (un teatro, un auditorium, un salone, etc…), la sua energia si espande in modo direzionalmente inverso al diminuire delle sue frequenze. Quando questa energia sonora complessa incontra degli ostacoli (pareti, mobilio, soffitto), essa viene riflessa e “polverizzata” in tante energie minori, ritardate a causa della bassa velocità del suono e chiamate riflessioni.
Poiché le riflessioni sono copie parziali del suono originale, che si sommano ad esso con tempi e con fasi differenti, in certi casi, quando il riverbero è eccessivo, il risultato di questa somma può essere tutt’altro che piacevole all’ascolto.
I 3 problemi di qualità audio, che il sistema sperimentato durante “Sound After Reflections” si propone di attenuare, sono i seguenti:
1 – Problema di scarsa immagine del suono e ridotta immagine stereofonica nei luoghi con eccessiva riverberazione;
2 – Problema di abbassamento del rapporto fra suono diretto e suono riflesso, che può variare fortemente anche in base a ciascun punto di ascolto: Affligge ciascun ascoltatore in modo differente a seconda della posizione in cui si trova;
Come risolvere in parte i problemi di ascolto in certi ambienti con acustica problematica, secondo la ricerca “Sound After Reflections”?
Marco Maffei di Mastering.it ha unito la propria esperienza ultradecennale nel settore dei concerti e del suono agli appuntamenti di Silent Disco iniziati alcuni mesi fa da Pasquale Arena del M.A.D. (Le Silent Disco sono discoteche all’aperto in luoghi alternativi in cui non è possibile arrecare disturbo sonoro).
I due operatori hanno pensato di adattare dei sistemi di cuffie senza fili per realizzare, in sostanza, un complesso sistema di diffusori multipli ravvicinati a ciascun ascoltatore, che possa isolarlo dall’eccessivo riverbero di un ambiente con acustica non adatta allo stile di quell’evento dal vivo e “innescato” dal gruppo musicale / compagnia teatrale / relatore.
Ciascun micro-diffusore, tramite alcuni accorgimenti elettronici, può avvicinarsi al 100% di suono diretto, rendendo l’immagine sonora e la stereofonia quasi perfette anche in ambienti imperfetti, indipendentemente dalla posizione dell’ascoltatore.
La soluzione, inoltre, renderebbe quasi immuni gli ascoltatori dalle interazioni distruttive e dai filtraggi, chiamati in elettroacustica “comb-filters”.
Una idea forse semplice, che spalanca idealmente le porte ad eventi dal vivo completamente nuovi e meno problematici.
La Produzione dell’evento e dell’idea:
Alcune attrezzature utilizzate nella dimostrazione:
Durante la dimostrazione / sperimentazione, le band hanno utilizzato dei normali monitor audio con volumi piuttosto sostenuti che, assieme al contributo degli amplificatori di basso e chitarra e della batteria acustica, hanno innescato una certa riverberazione all’interno dell’auditorium. Questa linea è stata scelta per rendere meno evidenti i benefici introdotti dal sistema e, quindi, per rendere la sperimentazione più efficace.
Crediti:
Grazie alla Fondazione Apulia Felix per aver ospitato l’evento, ad Antonio Armillotta e Toni Augello per la collaborazione e alle due band “Karma in Black” e “Cafè Wha”, entrambe di Foggia, per aver condiviso questa sperimentazione con entusiasmo.
Per informazioni sull’evento e sui risultati:
www.mastering.it – www.bigsound.it – tel: 0881 726930
www.musicartdoing.com