Si è trasformata per un giorno in “capitale della legalità”. Foggia ha ospitato l’edizione numero 23 della ‘Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie‘.
“Siamo in quarantamila”, hanno commentato dal palco di piazza Cavour, dove si è chiuso il corteo promossa da Libera, in contemporanea con altri quattromila luoghi in Italia, Europa e America Latina.
Tema di quest’anno è stato ‘Terra, solchi di verità e giustizia‘. E don Ciotti nei giorni scorsi ha scritto agli organi di informazione spiegando che Foggia è stata scelta per “denunciare la potenza e la ferocia di una mafia emergente ma colpevolmente sottovalutata, responsabile in questi anni di tanti omicidi, il più delle volte impuniti, a carico anche di innocenti”.
Secondo i dati a disposizione di Libera, infatti, in Puglia le vittime innocenti di mafia sono 70, di cui almeno il 30% sono donne e bambini.
“La mafia foggiana, di Cerignola, del Gargano – ha tuonato don Ciotti – è stata sottovalutata per lungo, lungo tempo. Ad agosto, dopo l’uccisione dei fratelli Luciani, si sono accesi i riflettori. Ma Libera è sempre stata presente qui. La mafia uccide di meno, si dice, è vero. Ma restano due grandi focolai italiani: Napoli e il Foggiano”. E per chiudere, un monito: “Il problema non è la mafia, siamo noi”.
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