Nei giorni scorsi ho presentato la mia proposta di candidatura al premio della cittadinanza europea per i cittadini di Lampedusa: un modo per ricordarne gli sforzi di solidarietà in questi anni di terribili tragedie sulle loro coste.
Anno dopo anno, i lampedusani hanno visto ondate di persone disperate abbandonare il proprio paese e rischiare la loro vita per la speranza di una vita migliore.
Lampedusa non è rimasta inerte, non ha rifiutato l’aiuto chi bussava davanti alla porta di casa, non si è rifugiata nell’intolleranza.
Sono innumerevoli gli esempi di eroismo e solidarietà di cui i cittadini di Lampedusa si sono resi protagonisti, spesso al di fuori del clamore delle cronache che, come nel 2013, ci hanno consegnato le immagini della tragedia.
Oggi i cittadini di Lampedusa sono un simbolo per tutti noi, vivendo in un luogo in cui la loro umanità viene messa alla prova ogni giorno, hanno mantenuta intatta la loro capacità di accogliere persone che necessitavano del loro aiuto.
I cittadini di Lampedusa sono diventati un modello di solidarietà necessaria e possibile per tutti noi.
La candidatura dei cittadini di Lampedusa non è, naturalmente, una soluzione in grado di evitare ulteriori stragi o di risolvere la questione dell’immigrazione, ma può rappresentare un monito per attirare l’attenzione su una situazione gravissima, che ancora attende una soluzione sostenibile.
Il premio, inoltre, rappresenterebbe anche un messaggio da parte del Parlamento e della UE intera: “Non vi abbiamo dimenticati”.