Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, per chiedere “una svolta culturale per un futuro migliore”. A firmarla è Federico Maria Prete, amministratore e co-founder Pricexpert Sas – Responsabile Area Giovani/ PRO.BAN – Business Angel di Puglia.
“Noi giovani imprenditori, nelle cui mani è affidato il futuro economico del nostro paese – scrive Prete -, prendiamo atto con disappunto che in questo momento drammatico per la contingenza sanitaria ma altrettanto e soprattutto per il futuro del nostro tessuto economico, si replichi inopinatamente a dare supporto alle imprese facendo leva su ulteriori debiti, per quanto garantiti dallo stato, con conseguente impatto economico negativo. Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, è stato Lei a dichiarare ‘si sta facendo la storia’, ma ci domandiamo, ‘in che modo?’.
Così si va ad indebolire ulteriormente la struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese, per gran parte patologicamente sotto-capitalizzate e soprattutto le PMI che sono la spina dorsale del tessuto imprenditoriale del nostro paese.
Noi riteniamo che non si deve perdere l’occasione per avviare un nuovo processo culturale che faccia invece leva sull’equity così come peraltro già previsto dalla legge di bilancio 2017 e dal D.L. 50/2017 che da la possibilità alle PMI di attrarre investimenti tramite l’offerta al pubblico di quote sociali, mediante portali on-line detti di “equity crowdfounding”.
Noi crediamo che l’intervento dello stato attraverso la propria garanzia a favore dell’investitore privato “business angel” e quindi mediante le società di crowdfounding, renderebbe molto più appetibile tale forma di investimento.
I benefici di carattere finanziario, per le imprese sarebbero notevoli con un rafforzamento e riequilibrio patrimoniale, essendo soggetti solo alla remunerazione del capitale sottoscritto con i dividendi e non essendoci invece l’obbligo di rimborso di capitale ed interessi come per i finanziamenti previsti invece dal Decreto Liquidità.
Noi vogliamo inoltre sottolineare che in questo modo le risorse di ogni territorio andrebbero a sostenere prioritariamente le proprie imprese, tutelando e creando nuovi posti di lavoro.
L’investitore inoltre conoscerebbe e vedrebbe l’impresa nella quale ha investito una parte dei propri risparmi, constatandone di persona i progressi. Noi riteniamo inoltre che tale strumento di finanza innovativa, non si contrapponga alla finanza ordinaria svolta dal sistema bancario, anzi è complementare perché va a migliorare il livello di capitalizzazione delle imprese che è sempre la nota dolens di giudizio per le banche che rende difficoltoso l’accesso al credito per le imprese.
Per questi motivi richiediamo che venga data attuazione, ad oltre un anno dalla pubblicazione, alle norme in materia di semplificazione per la gestione del Fondo di Garanzia per le PMI contenute all’art. 18 del Decreto Crescita e successivamente convertito in legge il 28 Giugno 2019, nr. 58, consentendo anche ai Privati che intendono investire nelle PMI di poter essere tutelati dalla Garanzia del Fondo”.