La ‘mano’ di Leonardo da Vinci sui progetti per le fortificazioni di Otranto (Lecce) è un tema di ricerca sul genio del ‘500 di cui da tempo si occupano gli studiosi e oggi se ne parlerà nella cittadina pugliese in occasione dell’apertura della mostra ‘Il mito di Leonardo a Otranto’.
A fare il punto, il direttore del Museo Ideale di Vinci, professor Alessandro Vezzosi, il quale ricostruirà i rapporti di Leonardo con Otranto per alcuni aspetti: i contatti con l’architetto senese Francesco di Giorgio Martini, gli studi di Leonardo nel suo ‘Codice di Madrid’, un testo (“Siamo ingannati dai desideri, e siamo traditi dal tempo, e la morte deride gli affanni; la vita ansiosa svanisce”) che si legge nell’epigrafe della tomba dell’arcivescovo Serafino da Squillace nella cattedrale di Otranto uguale a un manoscritto di Leonardo, il ‘Taccuino dei due mari’, conservato all’Istituto di Francia a Parigi. Questo testo nel 1908 fece dire allo studio Edmondo Solmi che Leonardo era stato a Otranto.
“Tutti indizi, tutte tracce di ricerca circa una presenza di Leonardo a Otranto, per occuparsi delle fortificazioni della città – spiega Vezzosi – Ma a onor del vero non esiste una prova certa che si sia effettivamente recato in Puglia. Tuttavia è importante indagare i legami di Leonardo con la città pugliese“, anche perché forse favoriti da una committenza eccellente, quella del re di Napoli Alfonso d’Aragona.
Oggi Vezzosi terrà in proposito una conferenza al castello di Otranto, appuntamento concomitante con la data del furto della Gioconda dal Louvre risalente al 21 agosto 1911. L’incontro seguirà il percorso di una mostra allestita sull”icona Gioconda’ fino al 30 settembre con 20 opere dal ‘500 all’800 e 60 moderne e contemporanee. La mostra è stata voluta dal Comune di Otranto ed è curata dal Museo Ideale di Vinci.
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