Quando si ruppe la prima sedia a C.A.S.A., mi sentii in colpa. Ma quello che all’inizio sembrava un caso, ben presto si mostrò per quello che era: una strage. Le sedie fornite in gran parte del progetto C.A.S.E. a L’Aquila ed anche nei moduli abitativi provvisori, si sono rivelate di scarsissima qualità.
Quando andai a depositare le prime due sedie rotte in una delle postazioni messe a disposizione dalla locale azienda per lo smaltimento dei rifiuti, dove i terremotati portavano elettrodomestici, mobili ed, in generale, rifiuti ingombranti distrutti dal sisma, mi trovai davanti una sfilza di sedie come le mie, tutte rotte: lo schienale spezzato.
Di sei che ne avevo in C.A.S.A., ne è rimasta solo una e solo perché ce l’ho in balcone e non la uso.
Certo un bell’appalto quello delle sedie, roba di prima qualità! Sarebbe interessante sapere quanto sono costate e chi è la ditta che ha vinto l’appalto. In media gli arredi di ciascun alloggio del progetto C.A.S.E. sono costati 12.452 Euro per un totale di più di 55 milioni e mezzo!
Però noi terremotati siamo adattabili e creativi: gli schienali di suddette sedie li abbiamo usati come “bob” per scivolare sulla neve durante l’inverno del 2012 che ci regalò più di un metro di neve in poche ore; ora, come si vede dalla foto, qualcuno ricicla la base delle sedie per farne panchine.
Non sprechiamo nulla.
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