Civitavecchia, parte la Nave della Legalità, con a bordo l’emblema del futuro: i giovani. Essi portano un messaggio di fede nelle istituzioni e una testimonianza di gratitudine per chi si è immolato per loro: i magistrati Falcone e Borsellino.
A salutarli sul molo, c’è un uomo nato a Napoli, il 29 giugno del 1925. Tra qualche giorno compirà 89 anni. Eppure ha ancora la forza morale e fisica per essere il presidente della nostra nazione.
L’uomo ha dialettica fluida e forbita. Parla ai ragazzi con stile accorato. Si commuove. Fino alle lacrime.
Fermiamo questo attimo e facciamo entrare in scena scena un altro oratore. E’ nato a Genova, città portuale come Napoli, data di nascita 21 luglio del 1948. Compirà tra un paio di mesi 66 anni.
Tale oratore è incline alla metafora scurrile, con un linguaggio povero, ma efficace ai suoi fini. Risente dell’influsso del suo ex lavoro: stupire e provocare, per strappare un applauso e guadagnarsi il biglietto per lui pagato.
Napolitano e Grillo, due storie diverse che raccontano due Italie diverse. Uno compie la sua funzione di garante della Costituzione, l’altro guida un movimento politico. Uno si commuove, l’altro urla sino a perdere la voce.
Quest’immagine sembra la foto nitida dell’Italia attuale. Incerta tra l’urlo ed il sentimento, la ragione e la rabbia.
Ieri mi sono emozionato, nel vedere quella nave.