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Le donne che si ribellano alle mafie lo fanno per amore dei figli
19 Giu 2014 09:14

Le donne che si ribellano alle mafie lo fanno per “amore per i propri figli” e dalla voglia di “restituire a loro un futuro”.

E’ questa l’analisi fatta dal sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Alessandra Cerreti, nel corso del Festival Trame.4 in corso a Lamezia Terme.

Il Pm Cerreti ha rappresentato l’accusa in molti processi contro le cosche della ‘ndrangheta dell’area della Piana di Gioia Tauro ed ha raccolto la testimonianza di alcune collaboratrici di giustizia che hanno deciso di ribellarsi alle cosche.

Tra le principali c’è Giuseppina Pesce che, con la sua collaborazione, ha consentito di smantellare una delle più potenti cosche calabresi. Durante il Festival Trame.4 questa sera è stato presentato il libro “Donne di mafia. Donne contro la mafia”, scritto da Francesca Incandela, insegnate di italiano e storia nelle scuole superiori.

“La forza delle donne – ha detto Alessandra Cerreti – nel ribellarsi alla mafia arriva dall’amore per i propri figli, dalla voglia di restituire ad essi un futuro. Sono un magistrato e con la mia professione non opero contro qualcosa ma a favore della giustizia”.

Francesca Incandela ha affermato che la “donna di mafia vive una crisi d’identità, abituata al codice dell’omertà, oggi lo viola cercando il suo posto in una società inadeguata. Vivo la lotta alla mafia cercando di essere protagonista con la mia associazione contro le velate minacce, l’omertà, dialogando con giovani uomini e donne ed insegnando loro a non abbassare la testa”.


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