Migliaia di mascherine FFP2 provenienti dalla Cina sono state sequestrate all’aeroporto di Malpensa. A importarle in Italia, l’azienda di cui è amministratrice Irene Pivetti: la Only Logistics Italia srl.
L’indagine, era partita dal sequestro dei dispositivi, in una farmacia a Savona. Andando a ritroso nella catena della distribuzione, si è risaliti alla società che le distribuisce in Italia, che ha come Amministratore unico Irene Pivetti, che ha spiegato così la situazione: “Sono vittima dei fornitori cinesi, perché il 30% dei carichi che ci spediscono, è taroccato, e della burocrazia italiana, sono stata colpita per il mio cognome”.
Nei giorni dell’emergenza Covid-19, la Protezione civile aveva firmato con la società della Pivetti un contratto per la fornitura di 15 milioni di mascherine, al prezzo di 30 milioni di euro. L’amministratrice ha poi sottolineato come le regole siano cambiate in corso d’opera. “Il contratto con la mia società, era stato firmato con la Protezione civile. Le regole erano quelle, poi sono cambiate. Io ho rispettato tutto, e quell’operazione era pure in leggera perdita per me”. L’ intesa stipulata tra la Only logistics Italia srl e la Protezione civile, prevedeva anche che la società di Pivetti, potesse vendere autonomamente a privati quelle mascherine.
Il punto è che le mascherine, sono state rivendute a prezzi gonfiati, facendo partire l’inchiesta. “La mia società ha iniziato a importare questa partita sulla base della legislazione prevista dal decreto legge del 2 marzo, in corso d’opera, è stata affidata all’Inail la competenza di certificare i dispositivi di protezione. Sono stata colpita per il mio cognome, mi fossi chiamata Rossi, non sarebbe successo nulla. Ma nel mio lavoro ho profuso anni di impegno e sacrifici”.