“La mafia tenta di inghiottire le nostre speranze, bloccando tutto. Se non sarà estirpata, il futuro sarà più difficile per tutti noi, ed in particolare per i giovani e per chi vuole fare impresa”.
Lo ha detto l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria, mons. Vittorio Mondello, nell’omelia che ha tenuto durante la funzione religiosa con la quale si è congedato dai fedeli reggini dopo 23 anni di magistero svolto nella città dello Stretto. Mons.Mondello, nel suo intervento, si è anche rivolto ai rappresentanti delle istituzioni. ”Le cose fatte per il vostro interesse – ha detto il presule – finiranno con voi. Quelle fatte per il bene comune, invece, resteranno come testimonianza”.
”Oggi – ha detto ancora il presule – non si celebra la mia persona, ma la parola del Signore. Riconoscerci come comunità ecclesiastica è un tesoro prezioso. Ma il nostro percorso non si ferma, né la Chiesa può rimanere immobile perché è corpo vivo, in cammino, e rischierebbe la morte. Perciò vi dico: non fate paragoni tra chi va via e chi arriva”.
Il vicario della Curia, don Antonino Iachino, ha accolto mons.Mondello al suo arrivo nella Cattedrale, gremita di fedeli che hanno rivolto all’arcivescovo uscente un lungo applauso.
”La sua presenza tra noi – ha detto don Iachino – è stata segnata dalla pazienza, dal rispetto verso tutti, mai invadente e sempre disponibile all’ascolto. Senza compromessi, o clamori. Sono stati anni vissuti in umiltà e solo per compiacere il Signore”. Il nuovo arcivescovo di Reggio Calabria, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, cha lascia così la Diocesi di Locri, s’insedierà oggi.