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L’architetto si uccide per la crisi

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Preoccupato per la crisi economica e per il calo di fatturato nel suo lavoro un architetto catanese di 57 anni si è suicidato la sera di due giorni fa impiccandosi a una trave del suo studio.

La notizia, riportata oggi dal quotidiano La Sicilia, è confermata, in una nota, dal presidente dell’Ordine degli architetti di Catania, Giuseppe Scannella, che lancia “un grido d’allarme”.

“Il suicidio del collega – afferma Scannella nel comunicato – rappresenta l’ennesimo segnale di allarme sociale che coinvolge la categoria, stringendo i professionisti in una morsa letale. Siamo vicini alla famiglia e, con ogni mezzo, alzeremo la voce per far sì che questo gesto disperato possa risvegliare le coscienze di chi ha determinato una situazione di sfiducia che si è tradotta in disperazione.

La crisi economica continua a mietere vittime – sottolinea Scannella e questa situazione, che denunciamo ormai da tempo, continua ad essere sottovalutata da chi sta al Governo, ai vari livelli, nonostante le istanze avanzate in questi anni dalla comunità degli architetti.

Quanti altri morti dovremo piangere per vedere modificare un sistema che trascina, come in un vortice, nella disperazione? Quali altre tragedie vedremo alla ribalta delle cronache prima di ricevere un segnale positivo da chi dovrebbe difendere e risollevare la dignità umana e professionale?”.

Un consiglio straordinario dell’Ordine degli architetti di Catania è stato convocato per oggi, alle 16, per “prendere provvedimenti in merito e lanciare un segnale forte in memoria del nostro amico e collega scomparso e a difesa della categoria”.

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