L’appello di Vincenzo Onorato, presidente del ‘Gruppo Onorato Armatori’, contro la disoccupazione dei marittimi italiani al Sud

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I marittimi italiani chiedono di potere lavorare e da Bruxelles la speranza per centinaia di loro si ricollegherebbe al cosiddetto “emendamento Cociancich“, ovvero la possibilità di benefici fiscali del Registro internazionale alle sole navi che imbarcano equipaggi italiani o comunitari. Una norma che punta a rivoluzionare le politiche marittime, soprattutto quelle che riguardano le coste italiane perché, come spiega senza usare mezzi termini l’armatore

Vincenzo Onorato presidente della compagnia di navigazione Moby Lines, attiva principalmente sulle tratte da e per la Sardegna “ormai di italiano sulle navi italiane è rimasta solo la bandiera. Per il resto è ancora più forte, più viva, la disoccupazione dei marittimi nostri al Sud“.  Un allarme che l’armatore non si limita solo a lanciare, ma  a inquadrare in un fenomeno più diffuso e che identifica i principali responsabili nei suoi colleghi. “La colpa è esclusivamente degli armatori. In questo frangente si rivelano per quello che sono: una classe di sfruttatori. Hanno l’esenzione fiscale, non pagano le tasse e non vogliono neanche asservire il compito di legge che è quello di occupare marittimi del proprio paese, i nostri marittimi, i marittimi italiani“.

Ma c’è di più. Perché questo appello ha intercettato diversi consensi. A riprova di quanto il problema tocchi un nervo scoperto. A Torre del Greco, “Marittimi per il futuro“, movimento spontaneo riunitosi all’Hotel Poseidon, ha affrontato l’emergenza, riuscendo a creare un fronte davvero compatto, per la prima volta. “C’è una coscienza nuova per protestare contro quello che è un sopruso incredibile che gli armatori stanno perpetrando“. Anche perché il problema principale è che gli armatori, non dando le liste d’imbarco come chiesto dalle capitanerie e dal Ministero dei Trasporti, riescono molte volte a occultare lo sfruttamento di equipaggio extracomunitario. “Le liste proverebbero quello che stanno facendo – spiega Onorato – non stanno imbarcando marittimi italiani“.

Ecco perché il cosiddetto “emendamento Cociancich” torna di estrema attualità. E tra i relatori della convention  corallina c’era proprio il fautore di questa piccola rivoluzione, il senatore PD Roberto Conciancich. “E’ chiaro che gli extracomunitari hanno una capacità di acquisto, con le loro monete, dei loro paesi, assolutamente superiori a quelle italiane“. In poche parole mille euro per gli italiani sono niente, per un filippino, spiega il senatore, sono una grossa fortuna.  “Abbiamo fatto una legge che cerca di rimettere apposto questa disuguaglianza ed è stata approvata. Il governo ha emesso i decreti attuativi, siamo in attesa dell’ultimo ok da parte di Bruxelles“. Quando accadrà l’Italia e il Sud in particolare, saranno pronti.

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Redazione