La notte tra il 14 e 15 ottobre di quest’anno, un’alluvione troppo presto dimenticato, colpì il Sannio, terra laboriosa e ricchissima di storia.
La furia delle acque miste a fango dostrusse un pastificio con estimatori in tutto il mondo dei suoi prodotti. Infatti seguì una mobilitazione generale per salvare il salvabile e farlo ripartire.
Ebbene Cosimo Rummo, presidente ed amministratore delegato dell’industria informa che: “Con l’inizio del nuovo anno riprende la produzione”.
Inoltre ha aggiunto con dovizia: “Abbiamo lavorato incessantemente dal giorno successivo del disastro per pianificare i lavori nel minor tempo possibile. La pulizia del sito è proceduta speditamente ed è stata conclusa in tempi brevi. Presto ricominceremo a produrre i nostri prodotti.”
Si tratta di un annuncio che crea morale positivo in tutta la zona, ancora alle prese con problemi dovuti alle disarticolazioni del disastroso evento.
Il pastificio Rummo è un fiore all’occhiello del Sannio, come lo è l’industria Strega. Esso è nato nel 1846 e realizza 140 formati di pasta della tradizione dei maestri pastai campani.
La quota di esportazione è del 35% e riguarda Stati Uniti, Giappone, Francia, Germania, Gran Bretagna e altri significativi paesi.
Quando la furia delle acque si abbatté sullo stabilimento, i quindici operai presenti combatterono per ore per mettere qualunque tipo di argine alla distruzione. Sui social del web partì un’iniziativa dal titolo #SaveRummo, con 5.000 foto postate del disastro e l’appello di comprare la pasta Rummo.
Da allora una serie di iniziative ha dato speranza ai 150 dipendenti e alle loro famiglie. E ora finalmente questo annuncio.
Quello di un Sud che ce la fa.
Lascia un commento