Si apre una speranza nel tortuoso cammino verso il rispetto dei diritti civili, in particolare di quelli di persone svantaggiate.
Questa speranza arriva dalla Basilicata, dove il Consiglio regionale ha da poco approvato la proposta di legge – a firma di Massimo Zullino, presidente della Commissione Politiche Sociali – che istituisce il Garante dei Diritti della Persona e, al suo interno, la figura del manager della disabilità.
Il testo
Il voto del Consiglio regionale è arrivato dopo un iter piuttosto laborioso, a cui ha dato il suo prezioso contributo, con la consueta passione e il solito impegno, anche Giuseppe Laccertosa, coordinatore regionale lucano della Rete Italiana Disabili.
Il gioco, però, è valso la candela: il testo prodotto e votato è giudicato un testo innovativo e studiato dettagliatamente. Il manager della disabilità sarà istituzionalmente preposto a vigilare sull’andamento dell’attività amministrativa e a tutelare le persone dagli abusi, le carenze e i ritardi dell’amministrazione e nei confronti dei cittadini.
Il Garante
“La figura del Garante – spiega Zullino – assume il ruolo di mediatore operante in piena autonomia e indipendenza. Interlocutore unico e privilegiato con l’amministrazione, si colloca all’interno della rete che si sviluppa dall’ambito locale-regionale a quello europeo e internazionale, supportando la stesura di piani strategici e l’erogazione dei servizi”.
Obiettivo, dunque, è quello di abbattere gli ostacoli che intercorrono nell’attuazione di politiche in favore della persona, tutelare i diritti individuali e collettivi e, soprattutto, attraverso appunto la figura del manager della disabilità, impegnarsi in favore di cittadini appartenenti a categorie svantaggiate, non in grado di difendersi in modo diretto e autonomo.
La società
“Nessuno ha vinto o portato a casa un premio, né una targa ricordo”, è il commento di Laccertosa. “È un sogno che diventa realtà, ma che va alimentato quotidianamente. Siamo soltanto all’inizio di un percorso da fare per il bene non soltanto di noi disabili ma anche della società intera, ormai appiattita e priva di emozioni”.
Un grande risultato, quindi, che può aprire una breccia e rappresentare un precedente nell’azione di altre regioni italiane. E alcune di queste pare difatti abbiano già manifestato l’intenzione di seguire la “rotta lucana”.
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