Caro Silvio Ursini,
le scrivo dalla zona d’origine della Mozzarella, la stessa che la sua celebre catena di bar ha taciuto tra quelle di storica produzione.
Sono dispiaciuto che Caserta non venga indicata sulle cartine pubblicitarie della sua attività: Latina, Fondi, Napoli, Salerno, Paestum, Foggia, non sono sufficienti a raccontare un sapore. Perché di questo si tratta. La Mozzarella è un racconto, di passione, di tradizione. È esperienza, conoscenza. Tacere Caserta e i suoi comuni, significa ignorare la secolare storia di un popolo, quello di Terra di Lavoro, che grazie all’amore per la terra, all’agricoltura e all’allevamento di bufale, ha saputo trovare la sua vocazione ed essenza.
Per quanto il comparto lattiero-caseario bufalino sia oggi, per molteplici ragioni, in difficoltà, soprattutto nella sua solidità economica, questa omissione ritengo sia un’autentica mancanza di considerazione nei nostri confronti. Lei ci ignora, ma non ignora la qualità e il valore del prodotto che è alla base della sua attività commerciale. Lei vende un’esperienza nei suoi Obikà Bar, ma dimentica chiaramente di chi e cosa è frutto quell’esperienza.
Ignora la provincia, i suoi uomini, gli allevatori e i casari, quelli che mozzano e fanno grande questo prodotto.
Ignora che qui si produce una delle mozzarelle migliori: filata più densa e pastosa, salata a puntino, dal sapore del latte che perdura.
È questa la nostra Mozzarella. Ed è il nostro tesoro.
La invito a venire ed assaporare quello che ignora. I nostri caseifici saranno lieti di offrirle tutta l’arte di cui sono capaci.
L’aspetto.
Dimitri Russo, Sindaco di Castel Volturno