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La marcia di Lecce contro il racket
13 Mag 2014 08:50

Circa duemila persone hanno preso parte ieri pomeriggio a Lecce alla marcia contro il racket delle estorsioni organizzata da “Nuovo Quotidiano di Puglia”, per dare una riposta forte all’escalation di atti intimidatori a colpi di bombe e proiettili contro imprenditori e commercianti e che dallo scorso gennaio hanno fatto ripiombare il capoluogo salentino agli anni bui della Scu.

Vi hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni locali, del mondo della politica, dell’imprenditoria e del sindacato.

Presenti anche numerose scolaresche e cittadini comuni.

Ad aprire il corteo un solo unico striscione con la scritta “Uniti contro il racket”. Tra coloro che lo sorreggevano anche Alfredo Prete, il presidente della Camera di Commercio di Lecce, destinatario lo scorso 29 aprile di una lettera con tre proiettili lasciata all’interno dello stabilimento balneare di famiglia a San Cataldo.

Il corteo, seguito dalle forze dell’ordine, ha preso il via da Porta Napoli, ha attraversato alcune delle vie del borgo antico, fino ad arrivare in Piazza Sant’Oronzo e confluire nell’atrio di Palazzo dei Celestini dove si sono susseguiti alcuni interventi.

“C’è un territorio che non vuole arrendersi – ha detto il sindaco Paolo Perrone – ed era importante essere qui”.

Un gesto forte che ha fatto di Lecce per un giorno, come ha detto il Prefetto Giuliana Perrotta “la capitale della legalità e della cultura”.


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