La sua morte fece riflettere al punto tale, e necessario, da approdare all’ultima legge, la più restrittiva, contro il caporalato. Ed è stato presentato alla Camera dei deputati il cortometraggio “La giornata” di Pippo Mezzapesa che racconta la storia di Paola Clemente, la donna morta nei campi dell’acinellatura dell’uva ad Andria e vittima, appunto, del caporalato.
La tragedia, avvenuta il 13 luglio del 2015, riguarda un fenomeno che ha sollevato scandalo: Paola Clemente lavorava per due euro l’ora sotto il sole e la donna morì di fatica. Il titolo “La giornata” indica come la morte di Paola sia avvenuta alla fine di una estenuante giornata di lavoro e di come quella giornata per lei sia stata l’ultima.
Il film nasce dall’inchiesta condotta da Repubblica e firmata da Giuliano Foschini e fatti e dialoghi sono tratti dagli atti del processo ai caporali della bracciante pugliese e delle colleghe che con lei lavoravano in quelle tragiche condizioni. La morte di Paola, che sembrava l’ennesima tragedia da archiviare in fretta, è invece stata determinante per portare alla sbarra coloro che hanno contribuito alla sua morte. Tutto è stato possibile grazie al coraggio del marito e dei figli che hanno avuto la forza di denunciare.
Ha contribuito moltissimo la determinazione della Cgil e del segretario Pino Gesmundo che sono sempre stati vicini alla famiglia di Paola, ma anche la testimonianza delle colleghe della donna è stata decisiva per mettere agli arresti gli sfruttatori. In pratica, le buste paghe erano false, la paga non superava i due euro all’ora e il lavoro era molto faticoso, impossibile da sopportare. “La Giornata” è il film simbolo della Puglia che si è ribellata al caporalato, perché queste cose non accadano mai più.
Lascia un commento