“Sono indignata, sotto shock. Voglio andar via dall’Italia. Ho sopportato troppo in questo Paese”.
Lo afferma a Repubblica Fabiana Raciti, figlia dell’ispettore ucciso durante gli scontri del derby Catania-Palermo di sette anni fa.
“Da figlia – spiega – è terribile leggere su una maglietta il nome di chi ha ucciso tuo padre. Me lo hanno tolto quando avevo appena quindici anni”.
“Le magliette sono l’ultimo sfregio: uno sfregio a un grande uomo, un grande padre, un grande marito. Questo è uno schiaffo morale alla mia famiglia, quelle magliette vogliono difendere un assassino e offendere chi crede nella giustizia”.
“Non lo posso tollerare – continua -, ho pianto molto in questi giorni, si è riaperta una ferita profonda”. “Ho pensato – fa sapere – anche a questo ragazzo, Ciro, alla sua famiglia, all’ennesima tragedia in nome di una partita. Perché io ho voglia di libertà, desiderio di felicità e soprattutto di sicurezza, ma tutto questo l’Italia non me lo permette più”.
“Io non dimentico mio padre, naturalmente – afferma ancora Fabiana Raciti -, e mai lo dimenticherò ma avevo messo da parte quelle emozioni insopportabili. L’altra sera il dolore è tornato come allora”.