La festa patronale di Novoli patrimonio dell’umanità. A Roma, nella sede della Regione Puglia è stata presentata l’edizione 2014 della festa che ha travalicato i confini geografici diventando motivo di attrazione per migliaia di persone.
Tanto che la Regione Puglia l’ha inserita tra i beni della cultura immateriale ed è in lizza per la catalogazione ministeriale per il riconoscimento dell’Unesco quale Patrimonio intangibile dell’umanità da valorizzare e tutelare.
La «focara» si accende ogni anno il 16 di gennaio, vigilia della festa di sant’Antonio Abate, protettore degli animali e patrono di Novoli. È un falò di 25 metri di altezza e 20 metri di diametro ed è il fuoco più grande del bacino del Mediterraneo. Costruita con migliaia di fascine di tralci di vite secchi provenienti dai feudi del Parco del Negroamaro, sapientemente posate con tecniche tramandate di padre in figlio, la «focara» è diventata l’appuntamento clou dell’inverno pugliese. Anche la preparazione è molto suggestiva e comincia l’otto dicembre con il rito laico della Festa della vite e del Paesaggio del Parco del Negroamaro.
La mattina del 16 gennaio, a «focara» ormai completata, si tiene la popolarissima manifestazione della bardatura, che vede una catena umana issare sulla cima del falò l’immagine di sant’Antonio Abate. Nel primo pomeriggio della stessa giornata si celebra la benedizione degli animali e, appena scende la sera, un avvolgente fuoco piromusicale, innesca l’accensione dell’enorme pira. Quindi, mentre il fuoco brucia ininterrottamente, anche per più giorni, nella notte, si balla intorno alla «focara» e si degustano specialità tipiche.
Un vero racconto dell’identità culturale della terra salentina con un evento unico e carico di simboli legati alla cultura popolare e contadina del territorio, che si muove tra sacro e profano.