Anche stasera ci attende una nuova entusiasmante puntata di Catturandi, la fiction di Rai1 che sta tenendo incollati al piccolo schermo milioni di telespettatori che tratta di mafia e Stato, di istituzioni e corruzione, di latitanti e agenti di polizia. Oggi abbiamo parlato un po’ con una delle sue protagoniste, la giovanissima ma bravissima Katia Greco nel ruolo di una giovane donna molto vicina al superlatitante Sciacca che ha il volto di Vincenzo Amato.
Chi è Katia Greco?
Katia Greco (nella foto, di Paolo Stucchi) è una ragazza nata e cresciuta a Messina che, qualche anno dopo il diploma, decide di lasciare la sua città e trasferirsi a Roma per inseguire un sogno: fare l’attrice.
Come nasce la passione per la recitazione?
La mia passione per la recitazione nasce tra i banchi di scuola. Al quarto anno di liceo scientifico, ho frequentato un laboratorio di cinema extrascolastico dove ho interpretato la protagonista nel cortometraggio realizzato come saggio di fine corso. Una volta diplomata, non avendo le idee molto chiare, mi sono iscritta alla facoltà di Scienze Biologiche. Nel frattempo ho frequentato dei laboratori teatrali e, man mano che passava il tempo, mi rendevo conto che il desiderio di fare l’attrice come professione mi invadeva sempre più fino al punto di farmi trasferire a Roma ed intraprendere questa carriera. Nel frattempo ho anche finito gli studi universitari perché ritenevo giusto concludere questo percorso.
Nel “Giovane Montalbano”, interpretavi la parte di Mary, la fidanzata di Salvo prima dell’arrivo di Livia. Com’è stato girare il prequel della fiction più amata dagli italiani?
È stata una bellissima esperienza interpretare il ruolo della prima fidanzata del commissario più amato d’Italia e se da un lato sentivo addosso molte responsabilità che mi sono servite come strumento per crescere sia artisticamente che umanamente, dall’altro tutto ero alleggerito dalla bellezza di girare nella mia adorata Sicilia e da un’atmosfera meravigliosa che si è creata sul set.
Nella tua giovane carriera sei passata dal poliziesco alla commedia brillante, fino al genere drammatico. Cosa preferisci?
È difficile fare una scelta perché la mia esigenza di esprimermi attraverso la recitazione va al di là del mezzo espressivo e del genere. In qualsiasi caso ci metto lo stesso entusiasmo e la stessa passione.
Cosa vuol dire oggi essere attori?
Vuol dire avere una passione ed un bisogno fortissimi che ti spingono ad esprimerti attraverso la recitazione superando tutte le difficoltà e i sacrifici, che questo mestiere comporta, con uno spirito diverso e cioè con maggiore leggerezza.
Dal 12 settembre ti vedremo su Rai1 ne “Catturandi – Nel nome del padre”. Posso chiederti come mai hai deciso di far parte di questa fiction?
Ho deciso di far parte di questa fiction perché mi intrigava molto il mio personaggio e la storia che la lega al superlatitante Sciacca che la Catturandi cercherà di stanare. Poi andare a girare in Sicilia per me è sempre una grande gioia.
Ci parli un po’ del tuo personaggio?
Maria Catena è una giovane ragazza che studia all’università, lavora nel bar di famiglia, è fidanzata, ma, sarà anche la vivandiera del superlatitante Sciacca, interpretato da Vincenzo Amato, che la Catturandi cercherà di stanare. È un personaggio “doppio” ed è stato interessante lavorare su questo dualismo. In “Catturandi” i buoni non sono solo buoni e i cattivi come l’avvocato vicino a Cosa Nostra interpretato da Leo Gullotta non hanno la faccia feroce.
C’è qualcosa che ti accomuna e qualcosa che ti differenzia dal tuo personaggio?
Sicuramente ciò che mi accomuna è il fatto di essere siciliana, ma, a differenza di Maria Catena ho avuto la fortuna di nascere e crescere in una realtà molto diversa da quella che la vede a stretto contatto con la mafia.
Sei giovanissima e hai avuto modo, in questa fiction, di metterti a confronto con alcuni mostri sacri della recitazione, come Vincenzo Amato. C’è qualcosa che hai imparato da tali maestranze e che hai fatto tuo?
Quando ho saputo che avrei recitato al fianco di Vincenzo Amato ero al settimo cielo! È uno dei miei attori preferiti, lo seguo dai film di Emanuele Crialese, regista che adoro. E’ stato molto emozionante lavorare con lui perché è un attore viscerale, che recita “di pancia” e io amo questo tipo di approccio al lavoro, mi fa sentire più vicina alla realtà.
Che aria si respirava sul set?
L’atmosfera era molto accogliente, si è creato fin da subito un bel gruppo di lavoro e sono nate tante belle amicizie.
Sei siciliana e in questa fiction reciti nella tua terra. Cosa rappresenta la Sicilia per te?
Per me la Sicilia è casa e ogni volta che ci ritorno per vacanza o per lavoro mi sento rigenerata. Il mare, il cibo, la gente… amo tutto della mia terra!
Cosa vorresti arrivasse al pubblico de “La catturandi”?
La passione che ognuno di noi ha messo in questo progetto!
Nuovi progetti?
Ho finito da poco le riprese di un film per il cinema in lingua inglese intitolato “Cruel Peter” coprodotto da Rai Cinema e attualmente sono impegnata nelle riprese di “Un Passo Dal Cielo 4”. Il prossimo anno invece girerò a Venezia un thriller in lingua inglese dal titolo “Masks don’t lie” con un cast prettamente internazionale.