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Italia e India, accordo sull’export
25 Set 2013 10:01

L’importanza di un rilancio della cooperazione economica fra Italia ed India, alla luce del fatto che i flussi commerciali e degli investimenti bilaterali sono inferiori alle potenzialità, è al centro di un Business Forum dal tema ‘Why invest in Italy‘ che si svolge a Mumbai, la capitale industriale dell’India. L’iniziativa è organizzata dall’Ambasciata d’Italia, dall’Ice e dalla Camera di Commercio indo-italiana, ed avra’ come principale oratore il presidente dello stesso Ice, Riccardo Monti.

Parallelamente all’iniziativa, sono stati organizzati una serie di incontri del presidente dell’Ice, Riccardo Monti, con responsabili di grandi imprese indiane con progetti di investimento in Italia. ”Negli ultimi anni – ha dichiarato Monti all’ANSA – è emersa una classe di grandi imprenditori indiani che conoscono e apprezzano l’Italia. E’ arrivato il momento – ha sottolineato – che questo venga messo a frutto per la realizzazione di programmi di investimenti concreti”.

Fra le imprese presenti, il conglomerato Larsen & Toubro Limited, Tata Sons, Mahindra & Mahindra, Uttam Galva Steel, e i delegati di alcuni Private Equity Funds. I lavori permetteranno di illustrare il nuovo framework – economico ed istituzionale – di riferimento in Italia per un investitore estero e di presentare progetti di investimenti in settori e territori italiani a cura di Stefano Nigro (‘Invest in Lombardy/Milan’), Stefania Novelli (‘Invest in Piedmont/Turin’), Sabrina Montaguti (‘Metropoli/Florence’) e Alfonso Cantarella (‘Intertrade/Salerno’).

L’idea di promuovere questa iniziativa è nata anche dalla constatazione dell’inadeguatezza del volume delle relazioni finanziarie e commerciali italo-indiane e in particolare del ridotto volume di investimenti indiani in Italia. Ad esempio nel 2011, ultimo anno di disponibilita’ delle statistiche Eurostat, essi sono stati di appena 66 milioni di euro, ossia il 6,9% del totale dei suoi flussi indirizzati verso l’Unione europea (Ue). E il panorama, in base a dati della Banca d’Italia, è anche peggiorato nel 2012.


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