«Ho presentato querela contro coloro che, durante la campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento, hanno commentato in modo diffamatorio notizie che riguardavano la mia attività politica». L’ex parlamentare Angelo Cera ha deciso di portare in tribunale quelli che ha ribattezzato i “leoni da tastiera”.
Una decisione che fa riferimento a «commenti, apparsi su due testate online che non solo hanno diffamato me, ma hanno preso di mira la mia famiglia, fatta oggetto di considerazioni che hanno superato ogni decenza e libertà di espressione».
«La mia iniziativa – prosegue Cera, che nell’ultima tornata elettorale non ha conquistato il seggio – non vuole mettere bavagli all’ informazione né censure ai principi costituzionali della libertà di espressione, è un modo per porre l’attenzione degli d’informazione e delle autorità di controllo delle comunicazioni e della privacy su un tema di estrema attualità e che riguarda la salvaguardia della onorabilità di una persona».
«Nella mia denuncia – conclude Cera – ho chiesto, tra l’altro, di fare piena luce sulla identità di chi ha commentato in modo così volgare. Persone che non ho mai conosciuto né incontrato, ma che nascondendosi dietro identità false, si permettono di giudicare la mia integrità morale e quella della mia famiglia. Spero che questi circa 60 leoni da tastiera senza coraggio vengano perseguiti a norma di legge, così d’avviare un serio dibattito in materia di tutela della onorabilità delle persone sui social e sull’informazione online».
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