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InfangaNapoli anche a Natale. Così vogliono distruggere l’immagine di una delle città più belle del mondo
15 Dic 2013 10:45

A Genova, a via Vezzani, quartiere Rivarolo, è accaduto quattro giorni fa. E’ stato rubato l’albero di Natale, al quale i bimbi della zona avevano appeso le letterine con i propri desideri. Ad Arezzo, piazza Guido Monaco, dove era stato allestito al centro del “Villaggio di Babbo Natale” alla vigilia dell’Immacolata, lo hanno rubato sabato notte: un imponente abete della bellezza di 8 metri.

E’ un nuovo sport, una nuova moda, un segno di crisi? Fatto sta che la stessa cosa è accaduta a Napoli, qualche settimana fa, nella Galleria Umberto, dove un noto negoziante cittadino ogni anno ne allestisce uno gigante: rubato dopo poche ore, è stato ritrovato – come già in altre occasioni – in una piazzetta dei Quartieri Spagnoli.

Il video della sorveglianza parla chiaro: sono stati dei ragazzini, probabilmente provenienti dai vicoli limitrofi, che ogni anno fanno la stessa bravata. Prendono l’albero e lo portano vicino casa propria: un atto di microvandalismo, certo. Ma pur sempre una bravata. Tant’è che l’albero è stato ritrovato dopo poche ore, come sempre accade. Al punto che noi, come insorgenza, avevamo proposto di allestire l’abete direttamente ai Quartieri, che magari a quel punto si spezzerebbe questo cazzeggio che bene non fa, visto che puntualmente quel furto viene usato dalla stampa per far urlare allo scandalo consueto: “Visto, succede solo a Napoli”.

Perversioni giornalistiche, insomma, perché il furto dell’albero, a mio avviso, dovrebbe far più scalpore se avviene a Genova o ad Arezzo, no? Invece no. La differenza tra Genova, Arezzo e Napoli – almeno dal punto di vista giornalistico – è palese, almeno per direttori e caporedattori italioti. Perché sono pronta a scommettere che del furto dell’albero di Natale a Napoli vi ricordate tutti, dal momento che non c’è stato giornale o tg che non ne abbia parlato. Mentre dei furti di alberi di Natale nel resto del Paese la maggior parte di voi, a meno che non viviate ad Arezzo e Genova, non sapeva nulla.

Un furto a Napoli, insomma, fa sempre notizia, si sa. Fa colore. E poi lo Sputtanapoli è uno sport dove i migliori giornalisti si contendono il primato. “Eccoli là, i soliti napoletani” scrivono dai loro computerini i redattori di tutta Italia, quasi rassicurati dall’avere conferma ai propri pregiudizi.

Ma se succede ad Arezzo e Genova chi se ne frega? Meglio tenerle come brevi queste notiziole. Meglio applicare le teorie lombrosiane al giornalismo moderno. Un cane che morde un uomo non è una notizia ti insegnano nelle redazioni, un uomo che morde un cane si. Così un furto a Napoli dovrebbe non far notizia, ma dato che noi nell’immaginario siamo come cani rabbiosi e incorreggibili, allora eccola la consueta corsa allo Sputtanamento. Esagerata? No.

E la prova alla quale vi chiedo di sottoporvi è sempre la stessa: provate a interrogare il nostro oracolo moderno, google, “albero di natale“furto”. Vedrete che Napoli domina la classifica di articoli dedicati al tema. Ma poi vi accorgerete anche, come è successo a me, che oltre ad Arezzo e Genova, il furto dell’albero è un’epidemia silenziosa. Eh si, perché scoprirete che la stessa cosa è accaduta domenica notte ad Asolo, in provincia di Treviso, pieno Veneto, in pieno centro storico, dove non uno ma ben 12 dei 44 alberi allestiti dal comune nella piazza sotto i portici della città sono stati fregati, addobbi inclusi. Ma la notizia sta su Treviso today, e solo lì, (mica su Corriere e compagnia, come accaduto per Napoli).

Ma la pendemia natalizia non si ferma qui. Vengo a scoprire analoghi furti si sono registrati in questi giorni a Roncaiolo, a Legnano, ma anche a Mola di Bari. E che a Pisa, questa è proprio una ciliegina sulla torta, oh sì, l’amministrazione pubblica, unico caso in Italia, o meglio il vicesindaco Paolo Ghezzi, è stato costretto a rivolgersi a un istituto di vigilanza privata per “sorvegliare” l’albero in piazza: negli anni scorsi, ci racconta il sito toscano gonews, l’albero è stato letteralmente saccheggiato dei propri addobbi ed i primi 3 metri di altezza dopo pochi giorni sono rimasti vuoti e privi di palline e coccarde.

Ragion per cui l’albero pisano è divenuto un sorvegliato speciale, a spesa collettiva dei cittadini. Voi lo sapevate? Scommettiamo di no. Poi allora non dite che esageriamo quando urliamo che lo Sputtanapoli dovrebbe divenire materia d’esame di abilitazione professionale dei giornalisti o una nuova disciplina sportiva.


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