Alzi la mano chi, viaggiando per l’Italia non abbia sentito di un’opera incompiuta pagata con soldi pubblici. Questo triste fenomeno è al centro di Incompiuto Siciliano, progetto del collettivo Alterazioni Video che insieme a Claudia D’Aita ed Enrico Sgarbi da dieci anni mappano queste opere lungo tutto lo stivale. Lo scopo? Accendere i riflettori su una pratica tristemente diffusa e sviluppare una discussione su questo fenomeno che non si fermi all’indignazione.
Lo dice bene Andrea Masu nel ventiduesimo podcast di Start Me Up: «Con le opere incompiute si possono fare quattro cose: uno le finisci, laddove è economicamente vantaggioso ha ancora un senso finirle. Secondo caso, cambi destinazione d’uso e allora quel parcheggio diventa qualcos’altro: una biblioteca, un museo. Terzo caso si demoliscono affrontando i costi di demolizione, smaltimento rifiuti e bonifica dei terreni. Quarto caso, quello su cui stiamo lavorando è le lasci così come sono, opere incompiute. Mettendole in sicurezza, facendo in modo di aprirle, rendendole visitabili e abitabili. Frequentabili. Spazi aperti».
Capite bene quindi che Incompiuto Siciliano oltre a essere una provocazione, in realtà sposta il dibattito un passo più in là e cerca la risposta alla fatidica domanda: cosa ci facciamo con questi edifici?
Nel frattempo il collettivo ha censito buona parte degli immobili – ne ha contati circa seicento, di cui almeno la metà in Sicilia – e ha abbozzato anche un canone comune tra tutte le opere, al punto da parlare di Incompiuto come un vero e proprio genere artistico, con caratteristiche precise e collocato in un arco temporale ben definito. I ragazzi di Alterazioni Video hanno inoltre provato a proporre all’amministrazione di Giarre (CT) l’istituzione di un Parco Archeologico a tema.
Incompiuto Siciliano si appresta a lanciare una campagna di crowdfunding per stampare un catalogo e celebrare così i dieci anni di vita del progetto. Incompiuto Siciliano è comunque già al centro di studi e tesi di laurea e, immagino, ci resterà a lungo. Per sapere come segnalare le opere, sapere quali di esse possano rientrare nel censimento, ma soprattutto per conoscere la risposta dell’Amministrazione di Giarre alla proposta del collettivo, ascoltate il podcast che trovate su radiostartmeup.it.
L’immagine di copertina è stata presa qui.
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